Muos, anche Ragusa dice no. Zucchetti: “Un segnale forte, movimenti e Sindaci sono uniti”

Sale a tre il numero dei comuni occupati dal popolo dei No Muos. Stamattina anche il municipio di Ragusa dopo quelli di Niscemi e Caltagirone è “caduto” nelle mani pacifiche ma assolutamente decise degli attivisti dei Comitati No Muos e questo è accaduto in una sola settimana. Abbiamo raggiunto il prof Massimo Zucchetti, telefonicamente ed abbiamo chiesto un suo parere su quanto sta accadendo in Sicilia.

“Probabilmente quando una settimana fa –  detto a LinkSicilia l prof. Zucchetti – sono stati fatti dei calcoli circa ciò che sarebbe successo con questa “marcia indietro”, con la revoca della revoca, sicuramente su un piatto della bilancia è stata messa la paura, il ricatto del Ministero della Difesa che in maniera vergognosa ha minacciato di far pagare ai siciliani il conto di tutte le loro guerre e della loro schiavitù verso gli Stati Uniti, sull’altro, sicuramente il Presidente Crocetta aveva messo in conto un certo calo di popolarità, ma altrettanto sicuramente non aveva immaginato che il movimento No Muos si sarebbe rafforzato e che tutta una serie di comuni (adesso anche un capoluogo di provincia) sarebbero stati occupati.

Queste “occupazioni” almeno per quanto riguarda Niscemi e Caltagirone, vedono anche l’accordo degli amministratori locali. Quindi si tratta quasi di una “cucitura” fra movimento e amministrazioni locali la stessa che abbiamo avuto modo di vedere in altre occasioni come quando, per esempio, sabato scorso 21 sindaci hanno partecipato alla marcia contro l’alta velocità, indossando la fascia tricolore.”

Quali conseguenze crede avrà, questa presa di posizione del movimento No Muos, sull’Amministrazione Regionale?

“Se questa cosa prenderà piede- risponde il prof Zucchetti – credo che non resterà altro al Presidente e all’Amministrazione Regionale che seguire quelle che sono anche le indicazioni dell’Assemblea Regionale Siciliana che ha deciso di approvare al più presto questo disegno di legge che doterebbe il presidente stesso di uno strumento legislativo che non gli darebbe più scuse o che, comunque, lo renderebbe più forte se davvero, come ha detto ancora ieri, vuol continuare la sua ferma opposizione al MUOS”.

Crede che queste manifestazioni di forza da parte dei movimenti possano dare indicazione di malcontento popolare generalizzato?

“Si potrebbe essere lo stimolo a tirar fuori altre problematiche che sono giacenti. Anche a livello di Governo Regionale si è sempre cercato di giocare su una certa neutralità che potremmo definire anche “ambiguità” Il governo siciliano non può essere neutrale, deve sempre essere schierato dalla parte dei cittadini e quindi anche all’interno di questo disegno di legge scritto dall’assessore al territorio e ambiente”.

Nel ddl c’è il riferimento – nell’art.3 – alla “assenza di un parere dell’Istituto Superiore di Sanità che escluda ogni rischio per la salute e l’ambiente” per il MUOS. Che significa?

“Ebbene, se si pensava che ora questo ddl sarebbe stato superato, non è cosí. Il rapporto ISS non esclude i rischi per la salute, e nulla dice sull’ambiente. La Nota dei Tecnici Regionali spiega chiaramente i punti deboli del documento, quindi continua a valere il principio di precauzione come messo in evidenza dal TAR e dalla relazione del verificatore. Il ddl è perfettamente in grado di fornire i mezzi per dichiarare illegale il MUOS. Che l’ARS lo approvi subito, poi del Presidente si vedrà la bontade”.
Insomma, l’ occupazione dei Comuni è un segnale forte da non sottovalutare. Il sintomo che qualcosa sta cambiando in terra di Sicilia.

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