Secondo il marito, la donna, 49 anni, che era stata ricoverata all'ospedale Civico di Palermo, sarebbe stata dimessa frettolosamente. Diversa la versione dei medici che sostengono che le dimissioni fossero state condizionate dalla volontà della stessa paziente, che avrebbe firmato per l'uscita
Muore dopo una trombosi La Procura apre un’inchiesta
È stata disposta l’apertura di un’indagine sulla morte di una donna di 49 anni giunta all’ospedale Civico di Palermo con una trombosi. L’inchiesta, coordinata dal pm Carlo Manzella, che ha disposto l’autopsia sulla salma, è a carico di ignoti, ma il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo.
La donna era in cura da mesi all’ospedale Civico dove era stata ricoverata più volte ed era stata sottoposta a una terapia anticoagulante. Nei giorni scorsi era tornata in ospedale per una serie di esami di routine che, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbero dato esito negativo. Ieri, però, la paziente si è sentita male ed è tornata al Civico.
Secondo quanto raccontato dal marito, i medici avrebbero rassicurato la donna, dicendole che poteva tornare a casa, versione, questa, contestata dai camici bianchi dell’ospedale palermitano. Secondo i sanitari, infatti, sarebbe stata la donna a scegliere, in serata, di lasciare il nosocomio, come riportato anche sulla cartella clinica, posta sotto sequestro.