Muore avvelenato dai funghi all’Ismett di Palermo. Quindici medici sotto inchiesta

L’UOMO ERA ARRIVATO A PALERMO GIA’ COLPITO DALL’AVVELENAMENTO

Ogni tanto i fatti di cronaca ci ricordano che con i funghi non si scherza, perché si muore. I fatti sono accaduti in Calabria. Ma hanno avuto una tragica coda a Palermo, e precisamente all’Ismett, la ‘Piattaforma trapiantologica’ collegata all’Università di Pittsburg.

Dino Falco, un uomo di 43 anni originario di Corigliano Calabro, provincia di Cosenza, insieme con altre tre persone, mangia un piatto a base di funghi. Tra questi ci doveva essere qualche fungo velenoso.

I quattro si sentono male subito dopo aver pranzato. Da qui la corsa ospedale di Corigliano Calabro. La situazione, per Falco e per una ragazza, appare subito disperata. Viene deciso il trasferimento all’Ismett di Palermo.

La scelta del centro trapianti di organi non è casuale. L’intossicazione da funghi provoca l’epatite fulminante. In questi casi una possibilità di salvezza potrebbe risiedere nel trapianto di fegato.

Lunedì scorso Falco è deceduto mentre si trovava ricoverato all’Ismett di Palermo. Mentre la ragazza resta in gravissime condizioni ed è già stata sottoposta a trapianto di fegato.

Quattordici sanitari che lavorano presso l’ospedale di Corigliano Calabro sono finiti sotto inchiesta. Indagata anche una dottoressa in servizio all’Ismett.

Si sa che oggi alle 16,oo verrà effettuata l’autopsia. Si dovrà chiarire se Falco è stato curato correttamente.

L’inchiesta è stata aperto dopo l’esposto presentato ai magistrati palermitani dalla moglie della vittima.

 


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