Costi insostenibili, Enti comunali in difficoltà, aumenti di prezzo che superano il 100%. La questione rifiuti in Sicilia è un disastro. E a preoccupare non sono solo gli scenari che è possibile vedere in giro per le città o nei quartieri, con “montagne maleodoranti” frutto di inciviltà. A rincarare la dose ci sono le scelte politiche e i conti, che non reggono, delle amministrazioni locali costrette a deliberare un incremento della Tassa sui Rifiuti per fare quadrare i bilanci. Il tutto con evidenti ripercussioni sui cittadini e sui sindaci che da una parte chiedono agli abitanti maggiore impegno per la raccolta differenziata e dall’altro devono aumentare la TARI. Sforzi vanificati? Chissà.
La risposta dovrebbe essere rintracciata negli impianti di smaltimento dato che negli ultimi anni si è proceduto con un’emergenza nota, anche a chi non vuole sentire o vedere, collegata alla saturazione delle discariche. Un territorio pattumiera che già dai tempi del governo Cuffaro aveva previsto la realizzazione di quattro inceneritori; ridotti a due da Raffaele Lombardo che sollecitava una crescita nelle percentuali di separazione tra carta, vetro, plastica, metalli e umido. L’obbligo della differenziata spinta tanto cara a Rosario Crocetta, cioè effettuata con i mastelli porta a porta, ha attenuato i conferimenti indifferenziati ma tutto ciò non è bastato. I due termoutilizzatori, previsti dal Governo guidato da Nello Musumeci, uno ad oriente e l’altro ad occidente, restano un obiettivo sulla carta. Occorrono, dopotutto, i tempi di realizzazione. Intanto i termovalorizzatori sono cresciuti a tre: Palermo, Gela, Catania. Anche se, andando ad approfondire gli aspetti tecnici per la gioia di chi vive di forma giuridica e non di sostanza, l’impianto nisseno sarà diverso rispetto agli altri.
Nell’attesa bisogna fronteggiare l’urgenza nell’urgenza. Per questo, in maniera provocatoria ma lucida, Cateno De Luca lancia il “munnizza day”. «Ciò che avevamo detto – ha dichiarato De Luca – un anno e mezzo fa si è verificato. Allora abbiamo presentato una denuncia cautelativa e adesso qualcuno dovrà rispondere. I Comuni siciliani oggi non sono in condizione di fare i bilanci perché la giunta Musumeci aveva deliberato cinquantamilioni di euro di trasferimenti ai Comuni, per cercare di attutire l’extra costo, e ciò non è avvenuto. C’è una situazione delicata che va affrontata immediatamente e non possiamo aspettare i tempi annunciati da Schifani. Io domani voglio sapere come si risolve il problema. Lanceremo – chiosa – la nostra iniziativa “munnizza day” per mettere in evidenza chi ha, politicamente, rubato sulla gestione dei rifiuti e chi, oggi, ha consegnato la Sicilia sul lastrico».
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