Mozione approvata a conclusione dell’Assemblea cittadina del 24 ottobre 2008 indetta presso l’Auditorium dell’ex Monastero dei Benedettini da
Comitato in difesa della Scuola pubblica, Facoltà di Lingue e Letterature straniere, Facoltà di resistere, Studenti SISSIS, Movimento Studentesco, Coordinamento precari Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Redazione di Step1, Studenti Democratici, Unione degli Studenti, con la partecipazione di FLC CGIL, CISL Università, UIL Università, Nidil CGIL
Si pone oggi in Europa la grande questione di dare un senso all’obiettivo di costruire la società della conoscenza, non in quanto slogan vuoto di contenuti, come tuttora appare visti gli stridenti dislivelli sociali nell’accesso a un’istruzione di qualità, ma in quanto estensione del diritto al sapere e potenziamento della funzione sociale della ricerca e dell’innovazione.
In Italia la questione si manifesta in termini e a livelli di dirompente gravità: al persistere di un’ampia fascia di analfabetismo primario e di ritorno, s’accompagnano alti tassi d’abbandono dell’obbligo, un numero ancora basso, nonostante recenti aumenti, di laureati e, con le dovute eccezioni, una preoccupante dequalificazione degli studi.
Le classi dirigenti, da anni, danno risposte improntate a un progressivo disinvestimento sulla formazione e sulla ricerca, alla mercificazione dei saperi, alla privatizzazione del sistema.
Oggi l’attacco al sistema pubblico d’istruzione è frontale. Si vuole una Scuola autoritaria che discrimina i ceti più deboli e il diverso, un’Università con isole d’eccellenza in un mare di degrado, meglio se trasformata in Fondazione privata dagli alti costi e dai saperi selezionati sulla base degli interessi degli investitori privati.
I pesantissimi tagli finanziari sono funzionali a questo modello di sistema d’istruzione.
Ma oggi si manifesta anche un ampio movimento di opposizione a questo disegno: mondo della Scuola e dell’Università, docenti, studenti e personale tecnico-amministrativo, strutturati e precari. L’obiettivo è sconfiggere il disegno governativo e affermare la centralità della formazione e della ricerca per la crescita economica e sociale del Paese.
Alle minacce governative rispondiamo con la forza della ragione per un sistema d’istruzione pubblico ove siano garantiti il diritto allo studio per tutti, l’interculturalità, il pluralismo delle idee, la parità e la circolazione dei saperi.
Aderiamo agli scioperi nazionali del 30 ottobre e del 14 novembre, e all’interno della continuità dello stato di agitazione costruiamo momenti di approfondimento per proposte su cui aprire il confronto in prossimi incontri cittadini.
Chiediamo che gli organi do governo dell’Ateneo prendano una posizione chiara contro i provvedimenti governativi, prevedendo forme di sensibilizzazione del mondo politico e civile del nostro territorio, nonché la sospensione delle lezioni per il 30 ottobre e il 14 novembre.
Ogni struttura del sistema d’istruzione è invitata a riunirsi per stabilire forme di mobilitazione e a darsi forme di coordinamento territoriale.
Per questo è indetta una riunione preparatoria per martedì 28 ottobre alle ore 18 presso l’Aula A1 dell’ ex monastero dei Benedettini.
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