«Armali ca si». «Fate di tutto per farci perdere la pazienza, non tirate troppo la corda, finirà per rompersi». È il duro commento in risposta a un topic online su uno dei gruppi che raccoglie virtualmente i mottesi firmato da un rappresentante di maggioranza, Domenico Nicosia. Per la consigliera d'opposizione Annalista Puglisi «è come offendere un'intera comunità»
Motta, consigliere vs cittadino su Facebook La discussione online: «Sei solo un parassita»
«Armali ca si». «Sei solo un parassita che cerca in ogni modo di sparlare buttando fango senza neanche un pizzico di veridicità su quello che dici sul sindaco Anastasio Carrà e sui consiglieri di maggioranza». «Parlate (per posizione presa) a sproposito e fate di tutto per farci perdere la pazienza, non tirate troppo la corda, finirà per rompersi». Una discussione online lo scorso 4 maggio, su uno dei gruppi che riunisce i cittadini di Motta Sant’Anastasia, prende una piega inaspettata quando Domenico Nicosia, consigliere di maggioranza, si lascia andare a un durissimo commento nei confronti di un utente. Tema, su Mottesi al consiglio comunale, l’installazione di telecamere di videosorveglianza in paese.
L’attacco è stato subito criticato online da un altro rappresentante comunale, Concetto Roccasalva, capogruppo di Autonomia mottese. La collega del gruppo Annalisa Puglisi sulla vicenda ha protocollato stamattina una lettera rivolta al presidente del consiglio comunale e allo stesso primo cittadino Carrà definendo il post «dal contenuto deprecabile». In allegato anche la foto della risposta in questione. «Ritengo che il ruolo politico e sociale che abbiamo scelto di svolgere va oltre le poche ore presso l’aula consiliare o presso gli uffici ma ci investe 24 ore su 24 – scrive la consigliera – Ritengo che questo atteggiamento sia inqualificabile».
E prosegue: «Leggere le offese verso un cittadino da colui che rappresenta una istituzione è come offendere un’intera comunità. Il comportamento di ognuno di noi rappresenta quello che siamo, ma allo stesso modo quando si rappresenta e si occupa un ruolo istituzionale offende anche l’istituzione che incarna». Un’indicazione che trova riscontro anche nell’articolo 66 del Regolamento sul funzionamento del consiglio comunale citato da Puglisi. «I consiglieri sono tenuti ad esprimere le loro opinioni e le posizioni politico-amministrative entro i limiti dell’educazione e nel massimo rispetto delle opinioni e delle posizioni altrui, oltre che nei loro reciproci confronti, anche nei confronti del pubblico e di quanti sono stati chiamati a partecipare alle riunioni del consiglio comunale».