L'attore aveva 84 anni. Si è spento in una clinica di Roma, dove era ricoverato da qualche tempo. Bandiera della sua città natale, Genova, non ha però mai nascosto le sue origini: Si è sempre definito un uomo del Sud, intelligente come gli uomini del Sud, come suo padre e suo nonno Tommaso, «un siciliano con una faccia simpatica da indiano Sioux»
Morto Paolo Villaggio, figlio dell’emigrazione palermitana Il padre, Ettore, era ingegnere originario del capoluogo
Paolo Villaggio è morto in una clinica di Roma, lontano tanto dalla sua Genova, che lo ricorda come uno dei suoi figli più illustri, quanto dalla sua Palermo. Il padre, Ettore Villaggio, anzi, il dott. ing. Ettore Villaggio, era un ingegnere edile palermitano «impiegato per dodici ore al giorno della società di costruzioni Mantelli & Corbella Spa», nonché «uno dei migliori progettisti di cemento armato d’ Europa» come racconta lo stesso attore in un articolo-racconto scritto per La Repubblica nel 1990. Un legame di sangue, quello con il capoluogo siciliano, che Paolo Villaggio non ha mai nascosto, tutt’altro. Si è sempre definito un uomo del Sud, intelligente come gli uomini del Sud, come suo padre e suo nonno Tommaso, «un siciliano con una faccia simpatica da indiano Sioux».
Villaggio aveva 84 anni. Ne avrebbe compiuti 85 a dicembre. Ha raccontato come pochi la classe media italiana con disincantata amarezza in quelle che tutti ricordano come le tragiche avventure del ragioniere Ugo Fantozzi, protagonista di libri e film. E magari c’era qualcosa di palermitano anche nella sua abilità nel vestire con disinvoltura tanto i panni di attore comico quanto quelli di personaggio del cinema d’autore, spaziando da Neri Parenti a Fellini, da Boldi e De Sica a Vittorio Gassman, da Renato Pozzetto a Mario Monicelli e ancora Nanni Loy, Pupi Avati, Ferreri e Comencini, Ugo Tognazzi, una lista interminabile.
Personaggio televisivo. Giornalista, ha anche collaborato con L’Europeo e l’Unità. E attivista politico: candidato nel ’94 tra le fila dei Radicali di Marco Pannella. Autore di canzoni, da ricordare il suo legame a doppio filo con il cantautore Fabrizio De André, con cui ha scritto la celebre Carlo Martello ritorna dalla guerra di Poitiers. Nel corso dei suoi ultimi anni, prima dei problemi di salute che lo hanno portato alla morte, si è dedicato principalmente al teatro e alla scrittura. A dare l’annuncio della morte è stata la figlia, che su Twitter ha scritto: «Ciao papà ora sei di nuovo libero di volare».