È morto a Catania il Cavaliere del Lavoro Ennio Virlinzi. L’imprenditore, che aveva 91 anni, era nato a Enna. La notizia della morte di Virlinzi è confermata, in una nota, dalla presidente di Confindustria Catania, Maria Cristina Busi Ferruzzi. Morto il cavaliere del lavoro Ennio Virlinzi Ennio Virlizi ha fatto parte di una vera e […]
Foto di Confindustria Catania su Facebook
Catania, è morto il Cavaliere del Lavoro Ennio Virlinzi
È morto a Catania il Cavaliere del Lavoro Ennio Virlinzi. L’imprenditore, che aveva 91 anni, era nato a Enna. La notizia della morte di Virlinzi è confermata, in una nota, dalla presidente di Confindustria Catania, Maria Cristina Busi Ferruzzi.
Morto il cavaliere del lavoro Ennio Virlinzi
Ennio Virlizi ha fatto parte di una vera e propria dinastia di costruttori e imprenditori. Uno zoccolo duro della mappa del potere economico e finanziario, non solo a Catania ma anche nel Meridione. Dai tombini ai parcheggi, passando per i lavori della metanizzazione fino agli affitti. Gli interessi e i business dei Virlinzi sono stati sempre diversificati. Nel 1977 Ennio Virlinzi fu nominato Cavaliere del Lavoro da Silvio Berlusconi. Un impero quello del gruppo imprenditoriale Virlinzi, nonostante inchieste e processi.
Le parole della presidente di Confindustria
«Lascia un vuoto profondo – dice Maria Cristina Busi Ferruzzi – nel mondo dell’impresa catanese. Cavaliere del lavoro e già presidente di Confindustria Catania, Virlinzi ha rappresentato una generazione di imprenditori capaci di costruire, innovare e rischiare con coraggio. Sempre con uno sguardo aperto sul futuro». L’attuale presidente ha ricordato anche il gruppo di imprese a cui Virlinzi ha dato vita e che hanno «segnato lo sviluppo economico del territorio». Dalle Trafilerie Metallurgiche e le Costruzioni Minuterie Metalliche alla Ponteggi Tubolari, dalla Sicilmetano alla Evirfin. Fino alla Grossfarma e alle società immobiliari Elpi e Nuove Iniziative Immobiliari.
«Un percorso imprenditoriale – sostiene Busi Ferruzzi – costruito con passione, intuito e una grande capacità di visione. Sempre con l’idea che fare impresa significasse creare lavoro, innovazione e opportunità per il territorio. Chi lo ha conosciuto – continua – ricorda un uomo di grande ironia e gentilezza, sempre capace di un sorriso e di una battuta intelligente, anche nei momenti più difficili. Un imprenditore dallo spirito aperto, che – conclude la presidente di Confindustria Catania – ha lasciato un’impronta profonda nella vita economica e sociale della città».