Morte nella Riserva delle Maccalube: sbagliate e ingenerose le accuse a Legambiente

COME AL SOLITO, IL PRESIDENTE DELLA REGIONE, ROSARIO CROCETTA, HA PERSO L’ENNESIMA OCCASIONE PER STARE ZITTO. INVECE DI STRAPARLARE PERCHE’ NON RACCONTA COME IL SUO GOVERNO E QUELLO DEL SUO PREDECESSORE HANNO DISTRUTTO L’AZIENDA FORESTE DEMANIALI DELLA REGIONE SICILIANA?

Quello a cui stiamo assistendo in queste ore a commento di quanto avvenuto sabato scorso nella Riserva naturale Macalube o Maccalube di Aragona, in provincia di Agrigento, ci lascia un po’ perplessi. La morte di due bambini è un evento tragico che getta tutti nello sconforto. Ma questo non significa scaricare le responsabilità su chi responsabilità non ne ha.

Non ci convincono – e lo diciamo subito – gli attacchi mossi a Legambiente Sicilia, ‘colpevole’ di non aver ‘vigilato’ abbastanza. Accusa che non sta né in cielo, né in terra.

Chi scrive conosce piuttosto bene questo angolo della Sicilia, noto, peraltro, già nell’antichità. Questi particolari laghetti di fango non sono una peculiarità di tale luogo, se è vero che si riscontrano anche a Caltanissetta e alle falde dell’Etna, tra Paternò e Belpasso.

La peculiarità della Riserva naturale delle Maccalube, forse, è legata alla sua estensione piuttosto vasta.

Abbiamo visitato la Riserva naturale delle Maccalube qualche anno fa e abbiano notato la grande professionalità con la quale Legambiente Sicilia la gestisce. Chi oggi dice il contrario o è disinformato, o mente sapendo di mentire.

L’incidente – questa, ovviamente, è la nostra opinione – proprio per la tipologia dell’ambiente, non può essere prevedibile. Insomma questa storia delle centraline che dovrebbero prevedere fenomeni connaturati a questo tipo di ambiente a noi non sembra molto credibile.

Se proprio la dobbiamo dire tutta, noi – conoscendo quest’area da anni – siamo rimasti un po’ stupiti, nel 1995, quando la Regione siciliana ha istituito una Riserva naturale nell’area delle Maccalube. A noi sarebbe sembrato normale affidare la zona all’Università, senza bisogno di istituire una Riserva naturale.

Per un motivo molto semplice: perché la Riserva di Maccalube, per estensione e per la natura dei fenomeni che lì si verificano, è un’area pericolosa. Che diventa ancora più pericolosa dopo le piogge, specie se intense. Perché le argille si riempono di acqua e diventano, almeno in alcuni punti, simili alle sabbie mobili.

Se a queste condizioni aggiungiamo le esplosioni dei laghetti, provocati dalla risalita in superficie del metano, lo scenario diventa ancora più pericoloso.

Ma queste sono considerazioni che avrebbe dovuto fare chi ha istituito la Riserva naturale in un’area così particolare, non certo chi è stato chiamato a gestirla.  

Per questo consideriamo fuori luogo le accuse senza senso lanciate dal solito presidente della Regione, Rosario Crocetta, che – come gli capita spesso – ha perso l’ennesima occasione per stare zitto.

Se c’è una cosa che in Sicilia ha funzionato, ebbene, queste sono le Riserve naturali. E, bene o male – soprattutto dopo i primi anni di incomprensioni e di scontri con i Comuni – funzionano anche i Parchi naturali.

Crocetta, invece di attaccare Legambiente per responsabilità che quest’associazione ambientalista non ha, farebbe bene ad occuparsi della Riserva naturale di Torre Salsa, sempre in provincia di Agrigento, dove da anni si registrano stragi di uccelli e peggioramento delle condizioni ambientali a causa di una discarica – la discarica di Siculiana – che, nata come piccola discarica comunale, è stata trasformata in una mega-discarica gestita dai privati.

La verità è che, nell’attuale disastrato mondo politico siciliano, ci sono personaggi che dovrebbero tacere e che invece continuano a parlare a vuoto, spesso di cose che non conoscono e non capiscono.

Che dire – a proposito di ambiente – della distruzione dell’Azienda Foreste Demaniali della Regione siciliana? La prima ‘botta’ gliel’ha assestata quella sciagurata esperienza chiamata Governo regionale di Raffaele Lombardo. La seconda ‘botta’ – quella finale – gliel’ha rifilata l’attuale Governo Crocetta.

Ribadiamo: grande tristezza per i bimbi morti nelle Maccalube. Ma se dobbiamo parlare di responsabilità – serie e vere – in ordine alla distruzione dell’ambiente in Sicilia e di chi ne è responsabile, ad essere chiamati in causa dovrebbero essere i due ultimi Governi regionali e non certo gli ambientalisti.

Il resto sono chiacchiere.

Giulio Ambrosetti

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