Sul caso del bambino morto a poco più di un mese dalla sua nascita risponde Massimo Tirantello, responsabile dell'Unità operativa di Neanotologia a Siracusa, dove - secondo il racconto dei genitori - sarebbe stato curato con apparecchiature non a norma
Morte Mattia, risponde l’ospedale Umberto I di Siracusa «Messe in atto tutte le procedure assistenziali»
In riferimento alla vicenda del piccolo Mattia, il responsabile dell’Unità operativa di Neonatologia e Utin dell’ospedale Umberto I di Siracusa Massimo Tirantello, nell’esprimere a nome di tutto il personale del reparto vicinanza alla famiglia per la perdita del piccolo, sottolinea che «nel caso di una prematurità estrema in condizioni gravi sin dalla nascita, sono state messe in atto tutte le procedure assistenziali per la sopravvivenza del neonato».
Tirantello prova a dare anche una spiegazione medica a quanto accaduto: «Scientificamente sappiamo che la prematurità estrema – spiega Tirantello – può determinare numerose complicazioni che talvolta possono essere gravi e irreversibili sino a mettere a rischio la vita del piccolo paziente stesso. L’aggravarsi delle condizioni generali di Mattia, purtroppo, ha reso necessario il suo trasferimento presso un Centro dotato di ventilazione ad alta frequenza ed ossido nitrico. Siamo pronti a fornire ogni collaborazione utile alla magistratura al fine di chiarire l’esatta dinamica dell’evento».