Perfettamente visibile, nel contesto del Palermo primo in classifica, la metamorfosi dell'attaccante arrivato dal Venezia durante il mercato invernale della passata stagione. Contro il Pescara il numero 9 ha realizzato il suo secondo gol in questo campionato: «Ma la mia priorità è quella di dare il massimo per la squadra»
Moreo, da incognita a giocatore ritrovato «I tifosi stanno cambiando idea su di me»
Il primato in classifica della compagine di Stellone è l’effetto di tante micro-storie individuali ognuna delle quali ha un protagonista positivo. Nel contesto rosanero, ad esempio, spicca la metamorfosi di Stefano Moreo. Attaccante che, dopo una lunga fase di rodaggio, adesso sta dimostrando di avere i requisiti giusti per giocare in una squadra ambiziosa come il Palermo: «Il mio obiettivo è sempre stato quello di dimostrare che la società non ha sbagliato a portarmi qui – ha esordito in conferenza stampa il numero 9 arrivato dal Venezia durante il mercato invernale della stagione 2017/18 – rispetto alla scorsa stagione, nella quale peraltro ho avuto un infortunio che non mi ha permesso di esprimermi al meglio, questo è un anno diverso: sto bene, mi sento in forma e sto cercando di dimostrare a tutti che possono contare anche su di me». L’attaccante classe 1993 ha già compiuto la sua missione trasformando qualche mugugno in applausi: «Quando giochi sei concentrato sulla partita e non ti accorgi di ciò che succede intorno ma anche io ho notato che il pubblico rumoreggiava un po’, e ci sta anche perché fino ad un mesetto fa non ho dimostrato molto. Adesso, però, i tifosi stanno cambiando parere e questo mi rende felice».
La gente ha iniziato ad apprezzare Moreo soprattutto per la sua generosità e disponibilità al sacrificio: «Nasco ala in un 4-4-2, sia a sinistra che a destra. Poi, crescendo anche come altezza, mi sono spostato nel ruolo di punta centrale. Il mister sa che può sfruttarmi pure sulle fasce anche se probabilmente preferisce schierarmi al centro per sfruttare i palloni aerei o le ‘spizzate’. Sono uno che aiuta i compagni – ha aggiunto – a volte tendo ad abbassarmi troppo e, di conseguenza, arrivo stanco vicino alla porta. Devo migliorare questo aspetto, devo gestire meglio le forze nell’arco di una partita». Domenica, in ogni caso, è salito a quota due gol in questo campionato in virtù della rete (dedicata a suo nonno Antonio scomparso qualche anno fa) che ha messo il sigillo definitivo sulla vittoria interna con il Pescara. Successo impreziosito dal primato in classifica: «Fa piacere perché significa che il lavoro sta dando dei frutti. Vogliamo arrivare davanti a tutti al termine della stagione e vogliamo iniziare adesso, facendo ciò che non abbiamo fatto lo scorso anno».
Con un Palermo spesso letale nei minuti finali grazie soprattutto al cinismo di giocatori subentrati le premesse sono quelle giuste: «Quando giochi dall’inizio hai più occasioni per metterti in mostra, quando subentri invece devi essere in grado di capitalizzare le chance che ti capitano nello spezzone in cui sei chiamato in causa. È capitato a tutti di ruotare e molto spesso chi entra dalla panchina riesce a dare una svolta. Il mister ci tiene tutti in considerazione. Bravi noi, inoltre, a farci trovare pronti e a seguire le sue indicazioni». Bravo, domenica, anche Moreo a rispondere presente a partita in corso e a lasciare il segno con la rete del 3-0: «Obiettivi personali in termini di gol? Qualche numero mi gira in testa ma la mia priorità è quella di dare il massimo per la squadra». Parole in perfetta sintonia con la filosofia di Stellone: «Il cambio in panchina ha dato una scossa anche a noi. Succede anche ad altre squadre che un avvicendamento possa dare al gruppo una carica diversa e spingerlo a dimostrare di essere al fianco dell’allenatore».