Atterrato a Punta Raisi intorno alle 11 con un volo proveniente da Milano, il neo-attaccante del Palermo e ormai ex centravanti del Venezia ha espresso la propria soddisfazione in vista della sua nuova tappa professionale. «Mi chiamavano Airone ma è storia vecchia, ho scelto la maglia numero nove»
Moreo arriva con un carico di entusiasmo «Sono felice, la serie A è il sogno di tutti»
Una freccia in più, in attacco, nella faretra di Tedino. Che da oggi avrà a disposizione una nuova opzione sul fronte offensivo sfruttando i centonovantuno centimetri di Stefano Moreo, centravanti proveniente dal Venezia e arrivato a Palermo con un bagaglio carico di motivazioni ed entusiasmo: «Sono contentissimo, non vedo l’ora di andare al campo e di presentarmi ai nuovi compagni – ha esordito il ventiquattrenne attaccante atterrato intorno alle 11 all’aeroporto ‘Falcone e Borsellino’ con un volo proveniente da Milano – voglio puntare alla serie A, traguardo a cui tengo personalmente. Giocare nella massima serie è il sogno di tutti i ragazzi». Moreo, che il club di viale del Fante ha acquistato in prestito oneroso con obbligo di riscatto, ha accettato la destinazione Palermo senza alcuna esitazione: «Non c’è stato bisogno di convincermi – ha ammesso – il mio procuratore (Omar Frontini, ndr) mi ha detto che mi seguiva il Palermo e io ho risposto: ‘Quando partiamo?’ Sono molto contento anche se dispiaciuto di avere lasciato i miei vecchi compagni del Venezia ma sono convinto che in futuro ci sarà l’occasione per incontrarci di nuovo».
La presenza del palermitano Rinaudo, ex difensore rosanero ora nei panni di responsabile dell’area tecnica del Venezia, ha avuto un peso specifico importante nell’ambito del trasferimento della punta milanese alle pendici di Monte Pellegrino: «Mi ha detto che a Palermo mi troverò benissimo, la città è fantastica e i tifosi molto calorosi. Palermo lo considero un punto di partenza nel senso che bisogna sempre migliorarsi – ha aggiunto – spero di concludere questa stagione con un’altra promozione e poi vedremo cosa succederà». Il vecchio Airone scalpita dalla voglia di dare un contributo concreto alla causa rosanero: «Quella relativa all’Airone è una storia vecchia che risale ai tempi in cui giocavo in serie D. Mi chiamavano Airone, anche per la mia esultanza, ma è sempre rimasto lui (il riferimento è al bomber del Brescia, Andrea Caracciolo, che ha indossato la maglia rosanero dal 2005 al 2007 realizzando 17 gol in 81 presenze in gare ufficiali, ndr) l’unico Airone che c’è».
Da Caracciolo a Moreo ma anche da Stefan Silva a Stefano Moreo. Il passaggio, in questo secondo caso, riguarda la maglia numero 9: «Ho scelto il nove perché è un numero che mi piace. Il fatto che Tedino mi abbia voluto è una grossa soddisfazione, vuol dire che ha notato delle qualità che posso sfruttare per aiutare la squadra e il mister a raggiungere l’obiettivo della serie A». Legato a doppio filo anche ai gol di Nestorovski: «È un mio compagno – spiega il neo-acquisto rosanero – io sono a disposizione di tutti e magari con lui giocheremo anche insieme».