Monti Sicani, la sagra della tosatura delle pecore Dall’antico rito collettivo alla start up per la lana

Ci sono pochi eventi che possono scuotere la quiete delle vie di un piccolo paese arroccato sui monti Sicani. Quel silenzio di basule e tufo, robusto come un ulivo secolare e resistente come un arbusto al vento, molte volte sembra invincibile. Come l’abitudine e lo scetticismo, come la gramigna. In una piazza di paese, in Sicilia, tutto scorre stando fermo: le parole cadenzate degli anziani, le tazzine che si urtano nei bar, l’acqua che sgocciola dai panni stesi. A volte un ambulante che vannìa. Ma che succede se, di colpo, quella stessa piazza viene invasa da 600 pecore pronte per essere tosate? 

È questo l’effetto che fa la prima Sagra della Tosatura di Sant’Angelo Muxaro nel panorama siciliano degli eventi turistici. Un po’ provocazione e un po’ rivoluzione, l’appuntamento previsto per domenica 29 si candida a diventare un must nel nuovo mondo del turismo relazionale. «La manifestazione ritrae e riporta in piazza – spiega Pierfilippo Spoto, di Val di Kam, uno dei promotori dell’iniziativa – un momento di lavoro tra i più duri per i pecorai, ma anche un rito appassionato e collettivo. Tradizionalmente, i pastori dedicavano alla tosatura più giorni e si aiutavano a vicenda: lavoravano in squadra e si spostavano da un allevamento all’altro; le mogli li seguivano e preparavano da mangiare. Nei momenti di pausa di questa attività itinerante chiacchieravano e si confrontavano su argomenti come il costo del terreno acquistato o i ricavi della vendita della lana». 

Adesso, però, di pastori ce ne sono sempre meno e il prezzo della lana è ai minimi storici. «Da una parte è così, dall’altra – prosegue Spoto – ci sono dati incoraggianti e completamente inediti. Due esempi. Il primo riguarda molti ragazzi che, sui Sicani, hanno deciso di tornare a questo mestiere, ma non nelle vesti di allevatori zootecnici, bensì di picurara, e quindi di utilizzare sistemi tradizionali come la mungitura a mano. Il secondo è legato a un progetto lanciato in Sardegna e ripreso nella tesi di tre ragazzo di San Giovanni Gemini, Nicola AlbaneseGiuseppe Pistone, Piero Ristagno: l’idea è creare una start up per la produzione di materiali termoisolanti e fonoassorbenti realizzati proprio con la lana, che viene conferita in un unico magazzino da tutti i produttori». 

La Sagra, dunque, diventa un’occasione per toccare con mano queste e altre realtà, come quella del MuSAM, il museo di Sant’Angelo con la copia della patera aurea custodita al British Museum di Londra, l’escursione speleologica, la preparazione della ricotta o il Mercatino della Sicania, con prodotti che vanno dai biscotti di mandorle al miele, passando dal pistacchio della Valle del Platani. «A proposito di quest’ultima specialità – racconta Spoto – da pochi anni si è registrata una ripresa delle coltivazioni dell’oro verde da Raffadali in su, e sta andando così forte che alcuni produttori di Bronte vengono a prendere qui innesti particolari». 

Il pezzo forte della giornata, che inizierà già alle nove del mattino, quando i pastori giungeranno a cavallo nella piazza principale assieme alle loro pecore, è la tosatura. Due le aree predisposte dagli organizzatori: una per i tosatori professionisti (si parla già di un francese che impiega appena un minuto e mezzo a pecora) e una dedicata a chi si vuole cimentare per la prima volta nella tosatura, attività che si può addirittura prenotare prima dell’evento. Il programma, che si può reperire sulla pagina Facebook Amunì a tunniri, prevede inoltre il pranzo a base di pecora scallata (bollita), formaggio caprino, muffuletti (pane aromatizzato) con ricotta, cannoli e vino locale. E ancora: alle 17 sarà il momento della mungitura, mentre a fine serata si potrà partecipare ad una serenata tra le viuzze del paese

Alla manifestazione, patrocinata dal Comune ma autofinanziata, parteciperanno tutte le associazioni di Sant’Angelo Muxaro, compreso il gruppo folk Kokalos. L’evento, infine, è stato adottato da Legambiente nell’ambito del progetto Piccola grande Italia. Per domenica, con le migliaia di persone previste, si parla già di sold out delle strutture ricettive.

Gino Pira

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