Gli ex occupanti temono che non venga riconosciuta la proposta di un uso civico degli spazi comunali, che riconosca anche le realtà informali. Ma l'assessore alla cultura Andrea Cusumano rassicura: «Raccolte diverse istanze, comprese le loro»
Montevergini, assemblea contro le scelte del Comune «Non si tiene conto della nostra esperienza collettiva»
Hanno occupato il teatro Montevergini, in pieno centro storico, appena sei mesi fa. Per poi allentare la presa, disoccupando lo spazio di proprietà comunale ma continuando a portare avanti numerose iniziative. E adesso rischiano di rimanere del tutto fuori dall’utilizzo del complesso. Sono gli ex occupanti che, dopo essersi costituiti in assemblea, hanno diffuso ieri una nota preoccupata. In cui segnalano come «la recente delibera sul Montevergini propone una suddivisione degli spazi nella forma di assegnazione a privati e associazioni, facendo riferimento a generiche forme di partecipazione cittadina, ma non tiene conto dell’esperienza concreta di gestione collettiva di un bene comune attualmente in corso».
A Meridionews l’assessore alla Cultura Andrea Cusumano rassicura che «sono state raccolte diverse istanze, comprese quelle dell’assemblea, nelle prossime settimane si arriverà ad atti di indirizzo sull’uso civico e partecipato degli spazi». Uno scambio confermato dagli stessi componenti dell’assemblea che allo stesso tempo lavorano per ottenere, sull’esempio del modello Napoli (e della collaborazione tra la giunta De Magistris e le realtà sociali partenopee), una delibera specifica sull’utilizzo degli spazi comunali da parte non solo di associazioni ma anche di gruppi informali di persone.
«Vi sono stati in questi mesi – sostengono gli ex occupanti – momenti di confronto con l’amministrazione, in cui si è proposto di riconoscere questa pratica autonoma di gestione collettiva di un bene comune tramite forme giuridiche innovative già sperimentate in altre città: gli usi civici e collettivi urbani. Il riconoscimento dell’uso civico del Montevergini, in quest’ottica, rappresenterebbe un precedente giuridico importante in vista del lavoro che intendiamo proseguire con i collettivi, le associazioni e i singoli cittadini per la modifica del regolamento comunale che attualmente non prevede alcuno accenno alla cura e alla tutela dei beni comuni nonché sulle forme gestionali degli stessi che garantiscono la partecipazione reale dei cittadini al governo della città».
In ogni caso, spiega ancora Cusumano, «è ancora presto per parlare di attività specifiche, prima andranno seguite le procedure per l’assegnazione». Mentre proseguono gli appuntamenti previsti dall’assemblea e le pressioni per giungere alla delibera sull’uso civico. Così come il silenzio da parte dei candidati a sindaco, che fino a questo momento si sono dimostrati poco interessati al tema.