Nel processo con rito ordinario il pm Maurizio Bonaccorso ha depositato la lista dei testimoni da interrogare. Il giudice deciderà nella prossima udienza prevista per il 29 aprile. Tra gli imputati anche l'ex presidente del Senato Renato Schifani
Montante, tra i testi imprenditori, giornalisti e pentiti La procura chiede di ascoltare oltre ottanta persone
Saranno 84 i testi che la procura di Caltanissetta chiede di chiamare in aula nell’ambito del processo con rito ordinario sul sistema Montante. A depositare la lista è stato il pm della procura di Caltanissetta Maurizio Bonaccorso. Sono 16 gli imputati, tra i quali l’ex presidente del Senato Renato Schifani. Non c’è, invece, Antonello Montante, il cui processo si sta svolgendo con rito abbreviato.
La lista presentata dall’accusa – su è composta da numerosi collaboratori di giustizia. A parlare dei presunti contatti tra l’ex numero uno di Confindustria Sicilia e Cosa nostra saranno Antonino Giuffrè, Salvatore Ferraro, Aldo Riggi, Pietro Riggio, Salvatore Dario Di Francesco, Ciro Vara e Carmelo Barbieri. A riguardo l’avvocato di Montante, Giuseppe Panepinto, ha chiesto che possa essere ascoltato anche Vincenzo Arnone, considerato vicino a Cosa nostra e testimone di nozze dell’imprenditore.
Tra i testi, inoltre, ci sono il dirigente della squadra mobile di Caltanissetta Marzia Giustolisi, gli ufficiali della guardia di finanza di Caltanissetta Lello Pisani e Pietro Milazzo, il capo della mobile di Palermo Rodolfo Ruperti, l’ex questore di Caltanissetta Bruno Megale, il maggiore dei carabinieri Fabrizio Cappelletti. Sarà chiamato a parlare in aula anche Alfonso Cicero, uno dei teste chiave dell’inchiesta. Con lui citati anche Pietro Di Vincenzo e Marco Venturi, l’ex magistrato e assessore all’epoca di Crocetta Nicolò Marino, e poi ancora gli ex primi cittadini di Caltanissetta Salvatore Messana e Michele Campisi, l’assessore uscente Carlo Tornatore, il giornalista Giampiero Casagni e il vicepresidente regionale Gaetano Armao. La prossima udienza si terrà il 29 aprile, in quella data il giudice renderà nota la propria decisione sulle richieste del pm.