La vicenda che riguarda Antonello Montante, presidente di Confindustria, si estende coinvolgendo il mondo del giornalismo. L’Ordine dei giornalisti di Sicilia ha avviato un’indagine conoscitiva per chiarire la reale natura dei finanziamenti erogati a giornali o singoli cronisti da Montante, nella sua qualità di presidente della Camera di commercio di Caltanissetta. A dare la notizia oggi è Repubblica Palermo. Che parla di tre giornalisti finora ascoltati dall’Ordine. Quest’ultimo vuole capire se i soggetti destinatari dei finanziamenti si siano occupati di vicende che riguardano il presidente di Confindustria Sicilia. Montante sarebbe coinvolto in due inchieste delle Procure di Caltanissetta e Catania, per presunti rapporti con Cosa Nostra. Accuse che nascono dalle dichiarazioni di alcuni pentiti.
Già a ottobre del 2014 il quotidiano online Iene Sicule aveva parlato dei finanziamenti alla stampa da parte della Camera di Commercio di Caltanissetta. Oggi Repubblica torna sull’elenco relativo all’anno 2014: si tratta di abbonamenti all’agenzia di stampa Italpress (5.110 euro per un anno), e alla rivista I quaderni dell’Ora (6mila euro per un anno). O di spese per l’acquisto di spazi pubblicitari, come i 5mila euro alla società Mediatrade per il quotidiano online Perlacittà.it. A questo va aggiunto che, sempre nel 2014, la Camera di commercio di Caltanissetta rinnova una convenzione con l’Ansa per il progetto Legalità che prevede un finanziamento di 9.233 euro.
Anche negli anni precedenti l’ente guidato da Montante finanzia altri giornali: nel 2011 ad esempio acquista spazi pubblicitari su La Sicilia e Il Giornale di Sicilia, dello stesso anno è un finanziamento – che viene catalogato come supporto alle imprese – alla stessa Repubblica. Sull’albo pretorio della Camera di Commercio mancano per questi ultimi atti le delibere che quantificano la spesa, che comunque rientrano nella legittima attività dell’ente.
Tra i fondi stanziati nel 2014 ci sono anche 8mila euro, a Caltanissetta, per la pubblicità istituzionale su Il Fatto nisseno. Proprio in riferimento a questo giornale, Repubblica racconta un recente episodio. Il quotidiano online avrebbe rimosso dal proprio sito un’intervista all’avvocato Michele Costa, figlio del procuratore della Repubblica di Palermo Gaetano, ucciso dalla mafia il 6 agosto ’80. Costa spiegava che «ove la vicenda di Montante non venga immediatamente chiarita, quella stessa legalità di cui è paladino gli dovrebbe imporre di farsi da canto». L’intervista, inviata domenica, era stata pubblicata all’una di notte e cancellata all’alba. L’editore si sarebbe scusato con l’autore dell’intervista, parlando di «pressioni devastanti» subite nella notte dal direttore del quotidiano online.
C’è poi la questione dei finanziamenti a singoli giornalisti per la pubblicazione di libri ancora nemmeno scritti.
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