Montalbano, la Riforma e la frase fatta

La valutazione interna al sistema è un frutto grottesco di chi non ha mai accettato di essere veramente valutato e nemmeno sa cosa significa (e non vuole rischiare di impararlo sulla sua pelle).

Cianciare di valutazione in base ai risultati della ricerca, quando i finanziamenti per farla sono ridotti al lumicino da anni e quando riuscire a trovarli nel pubblico e nel privato non viene in alcun modo non dico premiato, ma nemmeno valutato e, semmai, contrastato – si, contrastato, per quanto cosa pazzesca! – è al dir poco ridicolo.

Dichiarare che un Corso di laurea “è di qualità” perché hai dovuto mettere dentro un numero di docenti che, non governati come non lo erano quando erano in numero inferiore, faranno un danno maggiore agli studenti e all’erario, è un falso ideologico o nel migliore dei casi rivelazione di ignoranza crassa dei sistemi di valutazione e soprattutto dei processi che portano all’efficienza e dunque alla sbandierata qualità (ma è sintomo di successo di un Sistema decrepito che infatti non strepita…).

Forzare gli Atenei a non ricorrere alle docenze esterne è un atto di dolo “contra-didattico”, perché impedisce il ricorso a professionisti di chiara fama e favorisce l’addormentamento e l’addomesticamento del Sistema (e passateci la ripetizione un po’ marcusiana).

La decantata mobilità studentesca è stata disinnescata proprio da quel sistema dei crediti imbastito per garantirla e ciò perché l’unica fonte di ricchezza per gli atenei cadaverici sta nel tenersi prigionieri gli studenti residenti del proprio bacino geografico.

I concorsi “con opzione”, sui quali non si è mai avuto il coraggio di pronunciarsi con chiarezza perché la mancanza di trasparenza era la base dell’inganno, erano l’unica risorsa contro le insulsaggini dei cosiddetti sistemi “obiettivi”, veri specchietti per le allodole che ora – “finalmente” – sono stati modificati a favore di concorsi che porteranno i candidati “a spasso per bandi” come frotte di pesciolini ai quali getti le molliche senza poter garantire altro che una esistenza da spiantati della ricerca. Con l’aggravante che il sistema non ha più tutele verso i raccomandati (leggi sotto).

La mancanza di prove orali negli esami per ricercatore determina vantaggi impensabili a favore di autentici zombie dei corridoi portati avanti dai cosiddetti baroni o peggio da chi non si rende nemmeno conto del danno arrecato ai propri dipartimenti dall’accogliere bravi nullafacenti e, soprattutto, non ne sarà mai chiamato a rispondere.

La mancanza di coraggio e di assunzione di responsabilità costituiscono croce e cancro del sistema. La mancanza di sistemi di competizione fra gli atenei ne è il sintomo grave. Il blocco della mobilità studentesca il trucco invisibile (almeno per ora). La retorica sfiatata sulla qualità il re nudo che in tempi di pattume e piattume non si ha più voglia di additare.

Sappiamo che il Commissario Montalbano odia le frasi fatte, ma come non sottoscrivere che “tutto cambia affinché tutto resti com’è”?

Ci si può chiedere: chi ha partorito la riforma? Una minestra messa al suo posto da un consumatore finale di brodaglie indigeste per il sistema Paese o, ipotesi forse più digestiva, frutto di un misterioso e devastante apparecchio decodificatore che solidifica gli incubi di un Barone in coma da almeno 40 anni al quale nessuno toglie la spina per la sicura reazione dei poteri forti verso un atto di umana pietà?

La prima, la prima sarà la risposta giusta, il che non toglie la possibile sussistenza della seconda. Anzi: possiamo dire che zombie, moribondi, cuoche di quartiere e nani si sono messi insieme per cucinare una pietanza che non è più che balsamo per cadaveri.

Ps Non bisogna essere né comportarsi come accecati dalla vis polemica, non ve ne è alcun motivo. Così, occorre riconoscere che ci sono anche cose buone, come quella del mandato unico per i Rettori, ammesso che non si trovi poi un qualche pietoso escamotage per non far piagnucolare nessuno.

PPS Buon Anno, cerchiamo di avere e mostrare fiducia… come intorno a quel fiume cinese, torneremo a galleggiare, certo, si dovrà comprendere chi starà sugli argini e chi nel mezzo… l’Università, la Ricerca e la Didattica vanno lentamente a fondo, ma la palla terrestre gira, gira, gira…


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]