Ritrovare il benessere risalendo un sentiero. Con questa visione, l’Azienda sanitaria provinciale di Trapani ha rinnovato il protocollo d’intesa con il Club Alpino Italiano – sezione di Erice e l’associazione Registro Tumori, per attivare un programma triennale di Montagnaterapia rivolto ai pazienti oncologici e al personale sanitario, con possibile estensione a utenti con disturbi psichiatrici […]
Foto di Rosa-Maria Rinkl
Il benessere si conquista in salita: l’Asp Trapani scommette sulla Montagnaterapia
Ritrovare il benessere risalendo un sentiero. Con questa visione, l’Azienda sanitaria provinciale di Trapani ha rinnovato il protocollo d’intesa con il Club Alpino Italiano – sezione di Erice e l’associazione Registro Tumori, per attivare un programma triennale di Montagnaterapia rivolto ai pazienti oncologici e al personale sanitario, con possibile estensione a utenti con disturbi psichiatrici o dipendenze. Il progetto, che non comporta costi per il sistema sanitario, segue il precedente accordo avviato nel 2021 e concluso nel 2023. L’obiettivo finale dovrà, secondo le disposizioni dello stesso accordo, essere valutato in base ai risultati di test psicometrici e scale di valutazione della qualità della vita, a cui verranno sottoposti coloro che, volontariamente, avranno partecipato alle attività progettuali, dando così una validità scientifica a questa pratica terapeutica e riabilitativa. Alla luce del progetto proposto dal Cai di Erice e dall’Associazione Registro Tumori, si delinea una visione ad ampio raggio del concetto di benessere psicofisico del paziente, inteso non più solo come assenza di patologie, ma come un insieme di fattori mentali, fisici e psichici.
«In particolare – come si legge nello stesso – i pazienti oncologici, oltre ai disturbi legati alla patologia, possono presentare condizioni di malessere psicofisico conseguente o preesistente alla stessa, e altrettanto dicasi per gli operatori sanitari dei reparti oncologici, spesso vittime di burnout». Le attività di Montagnaterapia dovranno essere rivolte a piccoli gruppi di massimo 3-10 persone e consentiranno, attraverso un percorso mirato e tramite le conoscenze culturali o le attività tecniche proprie della disciplina della montagna, di favorire il benessere dei soggetti coinvolti. Nella proposta non mancano, inoltre, alcune potenziali criticità, tra cui: il reclutamento di un numero adeguato di soggetti interessati, anche ai fini statistici; l’elevato tasso di abbandono del progetto per eccessiva difficoltà, scarsa motivazione o coinvolgimento; l’opposizione dei cosiddetti caregivers; e infine la mancata o insufficiente raccolta di dati psicometrici, utili a conferire una valenza scientifica a questa pratica terapeutica. Lo schema del protocollo d’intesa prevede, inoltre, attività di tipo didattico-formativo rivolte ai pazienti, condotte da volontari del C.A.I. di Erice su temi inerenti all’ambiente montano, l’accompagnamento durante le “uscite” organizzate dal Cai Erice da parte di volontari a supporto degli operatori responsabili, e una partecipazione che dovrà essere preventivamente concordata tra le parti, in merito a numero e nominativi di volontari, operatori sanitari e pazienti coinvolti (selezionati da personale medico e psicologi), in relazione alle caratteristiche dei percorsi, alla natura e numerosità dei partecipanti.
Sono previste anche attività di studio e divulgazione scientifica sugli effetti della Montagnaterapia e iniziative di tipo culturale-divulgativo, per promuovere un confronto pubblico sull’uso della montagna come strumento per il miglioramento del benessere fisico e psichico. In linea generale, e tenuto conto del carattere sperimentale del progetto, le parti hanno concordato di articolare il programma prevedendo un’uscita guidata ogni due mesi. I pazienti e gli operatori sanitari saranno individuati tra coloro in carico al reparto di Oncologia e al dipartimento di Salute Mentale, con patologie psichiatriche o dipendenze da sostanze. Referenti per l’A.S.P., per quanto di rispettiva competenza, sono la direttrice dell’U.O.S.D. di Oncologia del P.O. di Trapani, Loredana Lo Giudice (o un suo delegato), il direttore del dipartimento di Salute Mentale, Gaetano Vivona, e la Direttrice dell’U.O.S. di Oncologia Medica di Castelvetrano, Angela Accardo. Inoltre, come si legge nello schema di accordo, l’A.S.P. si impegna ad acquistare una carrozzina fuoristrada elettrica monoruota da concedere in comodato d’uso al Cai di Erice per tutta la durata della convenzione, così da consentire a persone con mobilità ridotta di percorrere in sicurezza i sentieri naturalistici.