Mondiali di scherma, vigilia di lavori Scarso: «Siamo in netto ritardo»

Vigilia dei campionati mondiali di scherma a Catania e al palaghiaccio, sede della manifestazione, si lavora intensamente. Sono ancora molti i problemi da risolvere e i dettagli da mettere a posto. E domenica iniziano le gare. «L’immagine che diamo a chi arriva è di una disorganizzazione totale. E la responsabilità è dell’azienda che ha avuto in appalto i lavori e della Regione Sicilia, ente appaltante, che doveva vigilare» denuncia Giorgio Scarso, presidente della federazione italiana e vice presidente della federazione internazionale scherma. «E poi non ci sono manifesti in giro e i giornali locali non parlano dell’evento».

Tra i tendoni che ospiteranno le gare è un continuo via vai di operai, atleti, bambini delle scuole locali di scherma, membri del comitato organizzatore e delle varie federazioni. La società contro cui punta il dito il presidente Scarso è la Gem S.p.A, ma sono molte le ditte in subappalto che lavorano al palaghiaccio in occasione dei mondiali.  «La Regione Sicilia aveva il compito di vigilare. È vero, ha fatto un grosso investimento, ma non possiamo nascondere che siamo in netto ritardo. Anche un solo cavo messo nel posto sbagliato – ad esempio – fa saltare tutto il sistema di computerizzazione, fondamentale per le gare», spiega Scarso.

Facendo un giro per l’impianto, incontriamo alcuni operai al lavoro nel tunnel di passaggio tra il palaghiaccio e il tendone che ospiterà le gare di qualificazione e le fasi di riscaldamento. «Il presidente ha detto che siamo in ritardo? E ha ragione, qua sarebbe dovuto essere pronto una settimana fa». «Che ci sia qualche ritardo mi sembra sotto gli occhi di tutti» aggiunge un membro del comitato organizzatore.

«Two days of delay, siamo in ritardo di due giorni – spiega un membro tedesco del team dei tecnici – e i problemi più urgenti riguardano la rete elettrica. Abbiamo avuto difficoltà nell’installazione delle apparecchiature e ci sono molti dettagli da perfezionare. La scherma è uno sport fatto di dettagli».

Dall’ufficio stampa tuttavia assicurano che tutto sarà perfettamente funzionante prima di domenica. «Qui tutti stanno lavorando a pieno regime, ogni ingranaggio andrà a posto. Lo sfogo del presidente Scarso è legittimo, ma siamo tranquilli. Sarà un grande mondiale, come le Olimpiadi di Torino».

Ce lo auguriamo tutti, perché Catania non può sprecare un’occasione simile. Nel novembre del 2009, al momento dell’assegnazione, ha battuto la concorrenza di Tientsin (Cina), Budapest (Ungheria) e Varna (Bulgaria). Ora si prepara ad accogliere più di mille atleti provenienti da 114 Paesi. Quattro i siciliani in gara: Rossella Fiamingo, Paolo Pizzo, Enrico Garozzo – i primi due catanesi, il terzo di Acireale, tutti e tre impegnati nella specialità della spada – e Giorgio Avola, modicano che gareggerà nel fioretto.

Fino ad ora, però, la città non sembra abbia risposto con molto calore. Almeno a giudicare dalla vendita dei ticket online. Il palaghiaccio ha una capienza di duemila posti e in prevendita è stato venduto circa il 50% dei biglietti. «La maggior parte sono stati acquistati all’estero o nel resto d’Italia, non qui a Catania – spiega il presidente Scarso -. Questo anche perché la comunicazione è deficitaria. Andando in giro per la città non ho visto manifesti, molta gente non sa nulla, i giornali locali non danno molto spazio all’evento. Per non parlare della brutta abitudine italiana di chiedere biglietti in omaggio, dal comitato provinciale del Coni in giù».

Il primo appuntamento è con la cerimonia di inaugurazione stasera in piazza Università. Da domenica in poi la stessa piazza diventerà teatro, ogni sera dalle 19 alle 24, di concerti, mostre, degustazioni e delle premiazioni degli atleti.

Salvo Catalano

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