Mondello, partono i lavori di via Palinuro Più vicina pedonalizzazione del lungomare

Prende forma il completamento di via Palinuro da via Galatea a via Mondello. Stamattina, come ha comunicato Palazzo delle Aquile, sono iniziate «le operazioni di immissione in possesso delle aree espropriate». «Una svolta per Mondello, ci abbiamo lavorato due anni e mezzo», commenta l’assessore ai Lavori Pubblici Emilio Arcuri. La creazione di una nuova arteria di collegamento da Valdesi alla Torre, infatti, consentirà di pedonalizzare il lungomare, magari già dalla prossima estate. 

«L’ampio innesto su via Mondello – scrive Palazzo delle Aquile – funzionalizzerà il primo tratto di via Aiace, la cui realizzazione è prevista dal piano Ruis, il piano periferie approvato dal Cipe lo scorso 3 marzo. L’opera sarà realizzata in circa 10 mesi. Le immissioni in possesso consentiranno di avviare immediatamente le operazioni di pulizia preliminare del verde incolto e spontaneo, delimitazione delle aree e movimenti preliminari di terre, compreso l’apertura su via Mondello. Queste attività saranno realizzate dal Coime. Proseguono frattanto le verifiche pre-contrattuali sulla documentazione presentata dall’impresa aggiudicataria per giungere a breve alla stipula del contratto d’appalto».

La nuova via Palinuro servirà la scuola Riso ma soprattutto creerà una valida alternativa alla parallela via Principe di Scalea consentendo la chiusura di viale Regina Elena, che tre anni fa la giunta aveva già sperimentato – con l’istituzione del doppio senso di circolazione in via Scalea – ottenendo come unico risultato una bolgia di macchine e automobilisti inferociti e la sollevazione di commercianti e residenti. Con quest’opera, costata due milioni (1,75 dalla Regione e 250mila euro dal Comune), al contrario, le auto potranno dirigersi verso piazza Mondello da via Palinuro e tornare a Valdesi da via Principe di Scalea. Una sorta di anello che interesserebbe anche via dei Pioppi e via del Ciclope e che alleggerirebbe notevolmente il traffico della borgata. 

L’iter è stato piuttosto complesso: fin dal 2013 l’opera è stata inserita nel Piano triennale delle Opere Pubbliche ma a maggio 2014 il Consiglio comunale è dovuto intervenire con urgenza per riapporre i vincoli per gli espropri che coinvolgevano tre ditte, fra le quali l’Italo Belga. Palazzo delle Aquile ha poi approvato il progetto in prima istanza a dicembre dello stesso anno. Poi l’attesa per il decreto di finanziamento della Regione e la gara d’appalto. 

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