È polemica tra il circolo Albaria e la società Italo belga di Mondello. Ogni anno, infatti, si verifica puntualmente un contenzioso sul tratto di spiaggia che dovrebbe ospitare il Windsurf World Festival. Contenzioso che è anche diventato giudiziario, ma che una sentenza del Cga (Consiglio di giustizia amministrativa) aveva risolto in favore dell’Albaria. Adesso è lo stesso circolo, tramite la propria pagina Facebook, ad annunciare l’annullamento della manifestazione: «Cari amici – si legge nella nota – dispiace comunicare che l’Albaria, nonostante la sentenza favorevole del CGA n. 50 del 19 febbraio 2016, abbia annullato la quasi totalità delle manifestazioni previste per la 31ma edizione del World Festival On The Beach 2016». Quasi totalità, appunto, perché nel programma della manifestazione è rimasto il Windsurfer con la nazionale Open della Legend Race (sabato 14 e domenica 15 maggio) e una regata a inviti di vela d’altura in programma domenica. Sabato 21 e domenica 22, inoltre, sono previste altre regate di windsurf valide per il campionato siciliano delle classi Techno293 e Rsx.
L’associazione sportiva sita in viale Regina Elena spiega però quali sono i motivi che hanno portato a una scelta del genere. «Tale decisione – prosegue la nota – è maturata da tempo, a causa delle problematiche legate alla carente fruizione pubblica del lungomare di Mondello ed in particolare della passeggiata lungo Viale Regina Elena con piazza Valdesi, marciapiedi e suolo confinante con la spiaggia di cui hanno sempre goduto i cittadini». A questo punto comincia la querelle tra le due società, l’Albaria e l’Italo belga: «Ecco la fine della diatriba che ha visto, fra l’altro, la Società siciliana Italo belga richiedere all’Amministrazione Regionale un risarcimento faraonico di 500mila euro per il mancato utilizzo di soli 100 metri di spiaggia (ne hanno circa 2 km.) e per soli sei giorni. Questo tratto di spiaggia è stato aperto per la libera fruizione del pubblico, senza accessi né ingressi, in occasione delle varie edizioni del World Festival on the Beach».
La polemica non accenna a placarsi, anzi assume connotati ancora più aggressivi quando nella nota dell’Albaria si parla dell’operato dell’Italo belga: «Tale Società sembrerebbe continuare a dichiararsi proprietaria di strade, marciapiedi e piazze della borgata palermitana, senza peraltro aver mai prodotto alcun valido titolo di proprietà (circostanza che è ben nota all’Amministrazione Comunale ed a quella Regionale)». La nota spiega anche come l’amministrazione regionale, per l’organizzazione di manifestazioni di pubblico interesse «può concedere la spiaggia in tutto il territorio siciliano senza chiedere il permesso al privato e, sulla spiaggia di Mondello, non dovrà risarcire i 500mila euro» chiesti dall’Italo belga. Infine la polemica arriva a toccare anche la questione delle lungaggini burocratiche: «È normale – conclude la nota della società di viale Regina Elena – che per avere l’esito della sentenza del Cga sia l’Albaria che la Regione Siciliana abbiano dovuto aspettare ben dieci mesi?».
Puntuale è arrivata la risposta piccata della società Italo belga, affidata a una nota dell’amministratore delegato Gianni Castellucci: «Se a ogni cane che abbaia si tirasse una pietra, finirebbero le pietre. E la Mondello Italo belga sta terminando le pietre. Apprendiamo con sorpresa e disappunto che non si svolgerà il festival peraltro da tempo annunciato sul sito Albaria». La replica della società sita in via Calipso assume qui dei toni quasi provocatori: «Il 29 maggio la Italo Belga con il Coni, il Comune e Confcommercio organizza la Giornata nazionale dello Sport: segno che sono possibili collaborazioni e sinergie. Per questo non comprendiamo Albaria, ma forse le motivazioni sono altre. Hanno dimenticato di chiedere l’autorizzazione all’assessorato regionale al Territorio per lo spazio, o forse sono finiti i fondi pubblici?». Ciò che è certo, intanto, è che dopo poco più di trent’anni Palermo dovrà rinunciare a un evento approdato in Sicilia nel 1985 che negli anni ha attirato a sé sempre più curiosi.
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