Modesta proposta sul precariato

La legge sul primo impiego in Francia viene ritirata dopo poche settimane di mobilitazione studentesca. In Italia, la famigerata legge 30 che ha trasformato il lavoro, specie dei giovani, in progetti a tempo, reso la paga elemosina e trasformato i diritti in pretese assurde, resiste da anni ma ormai ha i giorni contati. Il governo ha dichiarato guerra al precariato.
Andiamo a vedere punto per punto le misure d’emergenza studiate dall’esecutivo per restituire dignità e sicurezza ai lavoratori.
 
Pubblico impiego. Il settore comprende un gran numero di lavoratori assunti con contratto a tempo determinato, tra i quali spiccano svariate migliaia di dipendenti che lo Stato si accolla attraverso anacronistiche forme di assunzione in vigore già nell’antica Grecia del V sec. a.C., denominate “elezioni”. Gli assunti, o eletti, di ogni ordine e grado, rimangono in carica soltanto cinque anni. In tal modo viene a configurarsi un inaccettabile rapporto basato su un’eccessiva flessibilità precarizzando la vita dei soggetti in esame. Sebbene il governo precedente aveva posto in essere misure volte a superare l’arretrato metodo elettivo, attraverso legge appositamente promulgata, riteniamo insufficiente quel provvedimento e deliberiamo quanto segue:
– Ogni carica elettiva a tempo determinato si trasforma in rapporto a tempo indeterminato;
– Il deputato, senatore o consigliere che dir si voglia verrà eletto non più attraverso obsolete forme plebiscitarie, ma sarà sufficiente la maggioranza dei due terzi di se stesso e rimarrà in carica tutta la vita.
– Unica eccezione Andreotti Giulio, per il quale è così da sempre. Per mantenere e far notare la differenza, il senatore a vita rimarrà in carica anche dopo morto.
Immediati gli effetti del provvedimento. Massimo D’Alema, che auspicava da tempo l’adozione di tali misure, potrà finalmente occuparsi delle sue attività istituzionali con maggiore serenità e programmi a lunga scadenza. La prossima edizione dell’America’s Cup avrà luogo infatti tra cinque anni. Il ministro Clemente Mastella avrà finalmente agio e tempo di dedicarsi anche ad attività per lui insolite, come quella di occuparsi dei problemi della giustizia.
 
Settore privato. Il comparto soffre l’esorbitante richiesta, da parte di ingordi dipendenti e avide maestranze, di livelli salariali più alti e di maggiori garanzie sociali che creano eccessiva insicurezza fra i datori di lavoro. Pretese inaccettabili che l’incolpevole mercato giammai potrà garantire. Le misure del governo saranno volte al sostegno di una nuova legislazione avente a oggetto forme contrattuali dinamiche, libere e creative che contemplino, tuttavia, solide garanzie a favore dei lavoratori attraverso licenziamenti forieri di tempo libero e svolte esistenziali. A ulteriore sostegno del settore, sono previste misure per garantire maggiori opportunità agli onesti finanzieri e agli irreprensibili banchieri di alleggerire i propri dipendenti, così poco adusi al fastidioso peso e al disgustoso lezzo pecuniario, ove assumano ruolo di famelici correntisti e voraci risparmiatori.
 
Lavoratori del comparto religioso. In un’Italia ridotta a inerte succursale vaticana, rimangono ancora in essere problematiche relative a esigue minoranze che, attraverso pratiche smaccatamente terroristiche, vorrebbero trasformare il nostro Paese in un empio stato laico, profano e secolarizzato. Roba da altri tempi. Ciò produce pericolose ansie e incertezze tra gli esercenti del settore religioso. Il governo mantiene rapporti eccellenti con gli inquilini del Vaticano. La familiarità è tale che a ogni chiamata del cardinal Bagnasco il nostro premier non ha più bisogno di scattare sull’attenti e rispondere “comandi!”, mentre Rutelli, quando sente pronunciare il nome di Ruini, viene fuori da sotto l’armadio anche senza l’uso delle tartine al salmone. Ciò nonostante, l’ingerenza dello Stato negli affari della Chiesa è diventata insopportabile. Essa è tale da rendere necessario un provvedimento risolutivo, quale l’immediata abolizione del Concordato che assicura un ampio sistema di privilegi allo stato laico a danno dell’autorità della Chiesa romana. Se è vero, infatti, che ad essa è demandata facoltà di nominare, attraverso le curie, gli insegnanti di religione che vengono assunti dallo Stato senza regolare concorso, le è altresì negata la possibilità di nominare quelli di lettere, matematica, scienze naturali e via dicendo.
 
Giovani, precari, lavoratori a tempo. Sembrerebbe giungere eco, dal Paese, di un certo disagio di cui sarebbero vittime talune marginali tipologie di lavoratori che, a loro dire, una non meglio identificata legge Biagi avrebbe trasformato in sottoschiavi. La qual cosa non risulta all’autorevole governo di questo Paese. Tuttavia, riservandoci di svolgere opportune indagini in merito, qui si esprime la volontà di affrontare, attraverso l’adozione di congrui accorgimenti legislativi, le questioni inerenti insicurezza, precarietà, protezione sociale, famiglia. Considerato che bassi salari e, soprattutto, durata a tempo limitato dei contratti, generano inconvenienti tali da non offrire prospettive a lunga scadenza per giovani vogliosi di costruire famiglia propria, e notata grave incongruenza fra la durata dei co.co.pro. e quella di un’ormai superata forma contrattuale matrimoniale, si prescrive quanto segue:
– I matrimoni non avranno decorso illimitato ma assumeranno forma giuridica di contratti a tempo dalla durata di mesi 6, 12, 18, 24 rinnovabili.

– Viene istituito il matrimonio part-time, più flessibile e meno formale, nelle tipologie orizzontale, verticale e misto.

– E’ consentito il matrimonio a progetto, finalizzato a una specifica opera, realizzata la quale il rapporto si esaurisce.

– E’ previsto il matrimonio interinale. In questo caso il coniuge viene assunto da un’agenzia apposita attraverso un contratto sicuro. Il coniuge viene affittato a un altro coniuge che sposa l’azienda interinale.

– Infine è ammesso il matrimonio gay solo a patto che all’interno di esso vengano concepiti bambini almeno nel numero di 2, in linea con il programma di incremento demografico perseguito da questo governo.

Queste le misure d’emergenza. Per il resto, il governo varerà presto ulteriori provvedimenti in materia di Welfare a vantaggio delle classi meno abbienti, nonostante gli appartenenti ad esse si ostinino ancora a campare.
 

Ernesto Girlando


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