Minacce a Scarpinato: manomesse le telecamere della video-sorveglianza

Non solo qualcuno è riuscito ad arrivare fin dentro il suo ufficio per lasciare una lettera minatoria sulla scrivania. Ma, ancora peggio, si scopre che le videocamere di sorveglianza della sua stanza, nel frattempo, erano state manomesse.

E’ l’inquietante scoperta che hanno fatto gli investigatori che indagano sulle minacce al Procuratore di Palermo, Roberto Scarpinato. Una scoperta che  fa addensare nuove oscure  nubi sul Tribunale di Giustizia di Palermo.

Le intimidazioni subite da Scarpinato – tra le quali una pesante lettera di minacce fatta trovare sulla scrivania del suo ufficio al palazzo di giustizia di Palermo e una scritta lasciata su una porta davanti alla stanza del magistrato – hanno indotto gli inquirenti a visionare le immagini delle videocamere che si trovano nel corridoio della Procura generale. I tecnici si sono immediatamente accorti che mancavano le riprese relative ai giorni in cui sono state recapitati i messaggi minatori.

“Quando il gioco si fa duro, arrivano le lettere anonime, le talpe, i corvi, le cimici, i computer manomessi, le informazioni rubate, i giuda, e potremmo continuare all’infinito- scrive Saverio Lodato, nell’articolo NON SONO I MAFIOSI A MINACCIARE SCARPINATO.

Sulla nuova   bruttas coperta interviene subito la Commissione nazionale Antimafia: “Occorre fare rapidamente piena luce sulle minacce al procuratore generale di Palermo, assicurando al tempo stesso al dottor Scarpinato tutta la sicurezza necessaria. E’ inquietante e gravissimo che siano sparite le immagini videoregistrate relative ai giorni in cui e’ stata recapitata la lettera di minacce, gia’ di per se’ molto grave per i contenuti e le modalita’ di ritrovamento”  dice il presidente Rosy Bindi. “Nel corso dell’audizione della scorsa settimana avevamo assicurato al Procuratore Scarpinato tutta la nostra vicinanza e attenzione, la ribadiamo ma chiediamo anche di intensificare le indagini per non lasciare il Tribunale di Palermo esposto a veleni e sospetti”.

Tra gli attestati di solidarietà anche quello del sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando

“La mia piena solidarietà – afferma Orlando – va al procuratore Scarpinato. Siamo di fronte ad un altro, inquietante episodio oscuro che ci fa comprendere la delicatezza del momento e ci richiama al dovere di non lasciare soli i magistrati di Palermo nel loro impegno per la verità e la lotta alla mafia”.

Intanto, per domani, è previsto il sit-in in sostegno di Scarpinato, organizzato da Scorta Civica, che ha lanciato questo  appello a tutta la cittadinanza:

“Alla parte sana delle nostre istituzioni,ai cittadini e a tutti coloro che vogliono la verità chiediamo la massima attenzione verso tutti coloro che, rischiando la propria incolumità, svolgono il loro dovere per liberare il nostro Paese da una mafia sempre più infiltrata nei gangli vitali della nostra società. A tal fine giorno 7 Ottobre in piazza Vittorio Emanuele Orlando presso il Palazzo di Giustizia di Palermo si svolgerà un Sit In che durerà tutta la giornata.

La mattina dalle ore 9.00 alle 11.30 e il pomeriggio dalle ore 16.30 alle ore 19.30 ci sarà un presidio con la partecipazione degli studenti medi di Palermo e di tutti i cittadini che vorranno urlare il loro sdegno verso uno Stato che continua a lasciare soli i suoi uomini migliori”.

Scorta Civica, martedì un sit-in per Scarpinato: “Urliamo il nostro sdegno contro lo Stato”
Non sono i mafiosi a volere la morte di Scarpinato

 

 

 

Redazione

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