Mercoledì a Palazzo Bonocore il sindaco Leoluca Orlando firmerà un primo documento unitario, alla presenza di molti altri sindaci italiani, «contro la manovra del governo». Sul bando avevano lavorato enti, istituzioni, associazioni, università, imprenditori, giovani e volontari
Milleperiferie, una mostra contro il governo a Palazzo Bonocore I 96 progetti bloccati dal decreto Milleproroghe, c’è anche lo Zen
Una mostra multimediale dei 96 progetti che erano stati finanziati con il Bando Periferie e che sono stati bloccati dal decreto Milleproroghe si aprirà a Palermo il 17 ottobre, presso Palazzo Bonocore, e resterà fruibile fino al 25 ottobre. Si tratta del progetto Milleperiferie, ideato, diretto e prodotto da I World. E patrocinato, tra gli altri, da Anci nazionale, Anci Sicilia e Presidenza della Regione Siciliana. Capofila del progetto è il Comune di Palermo, città dove mercoledì il sindaco Leoluca Orlando firmerà un primo documento unitario sottoscritto da molti altri sindaci italiani «contro la manovra del governo». Una nota annuncia la presenza nel capoluogo siciliano anche dei sindaci di Matera, Campobasso, Ravenna, Ancona, Varese, Bologna, Agrigento, Caltanissetta, Enna e Siracusa.
Un bando che, come aveva scritto MeridioNews, attorno al quale a cui enti, istituzioni, associazioni, ordini professionali, università, imprenditori, giovani e volontari hanno ripensato intere aree abbandonate delle città: interventi di sicurezza sociale, di recupero urbanistico, architettonico, di interconnessione modale, mobilità dolce e servizi sharing: alcuni progetti investono sulle aree più degradate, recuperandone la possibilità di viverle. In parecchi, Comuni piccoli e grandi, hanno già avviato le procedure di gara o addirittura aperto i cantieri; ma i progetti sono finiti nel nulla.
«Il Milleproroghe blocca di fatto 1.625 interventi accolti nei 96 progetti presentati da Comuni e Città Metropolitane che investono la vivibilità’ di 326 Comuni italiani, un terzo dei quali ricade in Sicilia – recita la nota – Il blocco dei progetti, oltre a far retrocedere i partner privati che con gli enti pubblici si sono impegnati a garantire un cofinanziamento pubblico-privato di 1,1 miliardi di euro, genera una perdita reale di 42mila posti di lavoro ed effetti diretti e indiretti su 9,5 miliardi di euro considerando l’indotto».
A Palermo, nello specifico, si sarebbe intervenuti con la riqualificazione di Brancaccio, Zen, Marinella, Tommaso Natale, Mondello e Sferracavallo; sul potenziamento scolastico e attraverso azioni di riqualificazione culturale in 35 comuni della Città Metropolitana. «Tutto questo è stato bloccato, azzerato, congelato al 2020 dal governo – ancora la nota -. E per questo motivo, i sindaci di tutti i Comuni interessati hanno deciso di scendere in campo, a difesa delle rispettive città, paesi, comunità». All’orizzonte c’è «l’intento di promuovere un’azione legale al Tar nei confronti della Presidenza del Consiglio dei ministri e sollecitare le Regioni di riferimento a impugnare il decreto alla Consulta”. Tutto ciò «con il sostegno dell’Anci che sta costruendo una cabina di regia».