Milazzo, lavori sulla discarica scoperta dal mare Partono i primi interventi di messa in sicurezza

Allestito il cantiere per la messa in sicurezza del litorale di Milazzo interessato dalla mega discarica abusiva scoperta dalle mareggiate di fine anno. Il 24 gennaio scorso era avvenuto l’affidamento dei
lavori alla ditta CTF srl di Barcellona Pozzo di Gotto, incaricata installare la rete di contenimento del
terrapieno per trattenere il rifiuto, ma per oltre 15 giorni non si è mosso un picchetto. Oggi finalmente la ditta è presente sul
luogo e si sta recintando l’area. I deputati del Movimento 5 stelle Alessio Villarosa e Barbara Floridia, che seguono la vicenda, affermano che «dalla
protezione civile ci fanno sapere che sono in itinere le fasi iniziali dell’intervento di messa in
sicurezza» da terminare entro il mese, contestualmente alle fasi istruttorie per la delibera di stato
d’emergenza. 

Nella settimana appena trascorsa l’amministrazione comunale aveva sollecitato la messa in sicurezza presso
il Dipartimento Regionale della Protezione Civile, e realizzato la pulizia straordinaria del terrapieno
che si estende per circa sette chilometri, dall’area maggiormente infestata dai rifiuti fino al Tono, dove si
conclude, con un piccolo golfo, la spiaggia che rappresenta una perla naturalistica del Tirreno

A difesa del valore paesaggistico di questi luoghi, Legambiente del Tirreno prende posizione sulla
modalità di pulizia delle spiagge. L’utilizzo della ruspa infatti sembra non rispettare le direttive del ministero dell’Ambiente: «Lavori molto discutibili e
impattanti
per la duna sabbiosa con il rischio erosione sull’arenile di Ponente», si legge in una nota
diffusa dall’associazione ambientale. Andrebbe effettuato invece, secondo l’associazione, «un rastrellamento, con l’ausilio di un
carrello trasportatore per salvaguardare le piante pioniere che garantiscono e difendono la
spiaggia dalle mareggiate». 

In realtà il litorale, già fortemente antropizzato nell’ultimo trentennio,
non presenta specie a rischio di estinzione se non in zone circoscritte come quella del Boschetto
dell’Ancora, il rischio significativo è quello dell’erosione costiera.
La battigia va quindi livellata per ristabilire l’assetto della costa sconvolto dagli agenti atmosferici
stagionali, dall’altra va tutelato quello strato costiero, immediatamente sotto il manto superficiale,
da cui dipende la capacità della costa di resistere all’erosione. 

Di recente il consiglio comunale ha approvato una mozione con la quale impegna la giunta
ad avviare l’iter per l’adesione del Comune di Milazzo al Contratto di costa, che già
dal 2018 ha messo a disposizione dei comuni tirrenici cospicue risorse per contrastare il problema
dell’erosione
e riqualificare il litorale.
Acquedolci, Brolo, Capo D’Orlando, Caprileone, Caronia, Gioiosa Marea, Motta D’Affermo, Naso, Patti, Reitano, Sant’Agata di Militello e Santo Stefano di Camastra stanno portando già avanti una
progettualità condivisa. Manca solo il tratto che va da Milazzo a Capo
Calavà (Patti), ci si augura di prossima inclusione.

Erika Bucca

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