Dovranno presentarsi in tribunale Marco Antonio Saetti, Gaetano De Santis e Pietro Maugeri. I primi due hanno guidato il sito in passato, mentre il terzo è l'attuale dirigente. Resta l'imputazione di disastro colposo
Milazzo, a processo direttori della Raffineria L’accusa è di emissioni nocive nell’atmosfera
Rinviati a giudizio due ex direttori e l’attuale direttore della Raffineria di Milazzo. Questa la decisione del gup di Barcellona Pozzo di Gotto Salvatore Pugliese. Andranno a processo il prossimo 3 aprile Marco Antonio Saetti, direttore generale della raffineria dal 2009, Gaetano De Santis, che ha guidato il sito dal 2012 al 2014, e Pietro Maugeri, attuale direttore.
Lo scorso luglio la procura di Barcellona Pozzo di Gotto aveva chiesto il rinvio a giudizio per gettito pericoloso di cose e disastro colposo, per le emissioni di gas, vapori e fumo dal 2009 in poi. Ma ieri mattina la pm Federica Paiola ha però chiesto il non luogo a procedere per il disastro colposo. Il gup non ha accolto questa richiesta e ha disposto il giudizio per tutti gli imputati, ammettendo tutte le parti civili comprese le persone singole, i Comuni della Valle del Mela e le varie associazioni ambientaliste.
Secondo l’accusa della procura barcellonese la raffineria avrebbe superato i limiti delle emissioni dal 2009. Emissioni che avrebbero raggiunto «un’eccezionale diffusione nella popolazione» e nei comuni che si trovano nei dintorni dello stabilimento «di patologie dell’apparato respiratorio e tumorali anche mortali, con sensibile incremento anche del tasso di mortalità». Asma, tumori all’ipofisi, alla laringe e all’apparato respiratorio sono alcune delle malattie di cui si è registrato un incremento e che hanno fatto scattare le denunce di numerose associazioni ambientaliste, dell’ex consigliere comunale Giuseppe Marano e di alcuni comuni limitrofi alla Raffineria.
Da queste denunce è scattata l’inchiesta ora arrivata a processo. In particolare si contesta al dirigente di «non avere adottato la migliore tecnologia disponibile e le più evolute modalità di esercizio dell’attività produttiva atte a garantire la tutela della salubrità dell’ambiente e della salute ed incolumità della popolazione residente nelle zone limitrofe allo stabilimento medesimo».