Le sette persone migranti sopravvissute al naufragio del 31 dicembre a Lampedusa sono state portate in un Cas (Centro di accoglienza straordinaria) di Agrigento. L’imbarcazione sulla quale viaggiavano, in vetroresina e lunga circa sei metri, sarebbe partita il 30 dicembre intorno alle 22 da Zuwara, in Libia. Intorno alle 2 del 31 dicembre la barca avrebbe iniziato a imbarcare […]
Naufragio di Lampedusa, le sette persone superstiti sono in un Centro di accoglienza straordinaria di Agrigento
Le sette persone migranti sopravvissute al naufragio del 31 dicembre a Lampedusa sono state portate in un Cas (Centro di accoglienza straordinaria) di Agrigento. L’imbarcazione sulla quale viaggiavano, in vetroresina e lunga circa sei metri, sarebbe partita il 30 dicembre intorno alle 22 da Zuwara, in Libia. Intorno alle 2 del 31 dicembre la barca avrebbe iniziato a imbarcare acqua e a quel punto le persone a bordo si sarebbero mosse per il panico; l’imbarcazione si sarebbe quindi inclinata e 20 persone sarebbero finite in mare. Dopo il trasferimento dall’hotspot di contrada Imbriacola – dove hanno trascorso una notte – e l’arrivo ieri sera a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, con un traghetto di linea, le sette persone migranti sono state portate in un Centro d’accoglienza straordinaria.
Fra loro anche il bimbo di otto anni che nel naufragio ha perso la mamma: pare che volessero andare in Germania, dove vive e lavora il papà del bambino e marito della donna. Per il bimbo si sta cercando di accelerare le procedure di ricongiungimento con il genitore. I sei adulti – due uomini di origina siriana, due di origine sudanese e due di origine egiziana – stanno bene, così come il bambino,