Il capo della procura di Agrigento ha parlato a margine dell'indagine che ha portato all'arresto di sei presunti scafisti. Ad avvistare le due imbarcazioni sono stati un velivolo del dispositivo Frontex e un elicottero della marina militare
Migranti, la nuova strategia usata dai trafficanti Patronaggio: «Pescherecci trainano i barchini»
Importante operazione congiunta che ha visto insieme diverse forze di polizia che ha portato al fermo di sei scafisti egiziani ritenuti responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al sequestro di un peschereccio con a bordo 68 migranti.
A parlare dell’indagine è stato stamattina il capo della procura di Agrigento, Luigi Patronaggio, affiancato dal sostituto procuratore Salvatore Vella e dalla pm Alessandra Russo. «Tengo a precisare – ha sottolineato Patronaggio – che gli sbarchi continuano nelle nostre coste ma con una diminuizione del 78 per cento. Dal 1 gennaio al 25 novembre 2018 solo nella provincia di Agrigento se ne sono registrati 207 sbarchi con tremila persone sbarcate e settecento minori non accompagnati, con 16 arresti per favoreggiamento e trasporto illegale di persone e 14 arresti per reingresso clandestino».
I fatti finiti al centro dell’indagine risalgono ai giorni scorsi. Il 22 novembre, nelle acque antistanti Lampedusa, un velivolo del dispositivo Frontex e un elicottero della marina militare hanno avvistato un peschereccio di dieci metri proveniente dalla Libia. Il natante avrebbe sganciato una piccola imbarcazione con a bordo i 68 migranti. Il viaggio sarebbe durato dieci giorni e sarebbe costato tra i 1500 e i 2000 euro a persona.
Quella della nave madre, secondo gli inquirenti, sarebbe una nuova strategia seguita dai trafficanti «Si tratta di un fenomeno complesso e in continuo mutamento – ha aggiunto Patronaggio -. Negli anni abbiamo registrato varie tipologie: dal gommone che arrivava dalla Libia al barchino che arrivava direttamente sulle nostre coste, ora vediamo queste barche trainate da un peschereccio madre».
A seguito dell’esecuzione del provvedimento, i 68 migranti sono stati accompagnati presso l’hotspot di Lampedusa. I sei scafisti fermati, invece, dopo essere stati interrogati, sono stati trasferiti nel carcere di Agrigento.