Migranti, in barca a vela fino a Portopalo Partiti dalla Grecia, dicono di essere curdi

Sono 37 i migranti che, a bordo di un barca a vela, sono arrivati sull’isolotto di Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa. Tra di loro anche tre donne e tre bambini che hanno affrontato il viaggio sul natante di nome Melody battente bandiera degli Stati Uniti

Tutti i passeggeri si sono dichiarati di origine curda. Sulla spiaggia, le forze dell’ordine hanno anche ritrovato un piccolo gommone utilizzato dagli scafisti, probabilmente tre ucraini, per fuggire. Secondo quanto ricostruito dal Gruppo interforze di contrasto all’immigrazione clandestina (Gico) della Procura di Siracusa, i migranti sono partiti cinque giorni fa dalle coste greche, pagando cinquemila euro ciascuno per il viaggio.

Quello dei viaggi irregolari in barca a vela è un fenomeno in crescita negli ultimi due anni. Prima del 2016 se ne contavano non più di tre o quattro ogni anno. Mentre, nell’ultimo biennio, le barche a vela cariche di migranti sbarcate nel Siracusano sarebbero circa una quarantinaL’ultimo episodio, che risale a metà aprile scorso, ha visto arrivare sempre a Portopalo 57 migranti di nazionalità pakistana. Una tipologia di viaggio più sicura – perché per le barche a vela è minore il rischio che affondino – più comoda, ma anche più costosa che viene utilizzata prevalentemente da persone più facoltose rispetto a chi sceglie di rischiare la vita in mare a bordo delle cosiddette carrette di legno. 

Oltre alla tratta turca, ad aver usufruito di questo tipo di imbarcazione anche migranti somali provenienti in particolare da Mogadiscio, la capitale. Secondo i dati in possesso del gruppo interforze, infatti, negli ultimi due anni, altre barche a vela sono arrivate anche alle Isole Eolie, a Ispica, nei porti di Palmi, Crotone, Gallipoli e Otranto.


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