A Trapani ieri sono sbarcati in 1.171. Uno degli arrivi di migranti più imponenti degli ultimi mesi, frutto di cinque distinte operazioni nel Canale di Sicilia delle navi della marina militare impegnate nell’operazione Mare Nostrum. Circa 200 stamattina sono stati trasferiti a Catania, ancora una volta nell’impianto sportivo del Palaspedini. Ma la macchina organizzativa sembra non aver funzionato. «Non mangiano da ieri – denuncia la Rete antirazzista catanese, presente davanti al palazzetto del quartiere Cibali -. A pranzo sono stati portati 98 pasti, ma essendo i migranti più di 200, anziché distribuirli, sono stati spediti indietro per evitare problemi».
Del gruppo fanno parte anche 12 donne e 5 minori, pure loro rimasti senza cibo. «Solo alcuni volontari o semplici passanti hanno offerto qualche bottiglietta d’acqua», spiega Alfonso Di Stefano, della Rete antirazzista. Sono gli attivisti ad aver distribuito, come successo in passato, delle guide con le informazioni su come presentare domanda di asilo.
Al momento, nella piazza attigua allo stadio Massimino, la polizia e la guardia di finanza sorvegliano la struttura. Mentre un folto gruppo di migranti sosta nello spiazzale, visto il caldo all’interno del Palaspedini.
I 1.171 migranti arrivati ieri al porto di Trapani provengono da Siria, Senegal, Togo e Nigeria. Soltanto 320 sono stati ospitati in centri di accoglienza in provincia di Trapani, gli altri sono stati smistati in strutture di Agrigento, Catania e Siracusa e in altri centri del Lazio e dell’Emilia Romagna.
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