Migranti, 500 minori in fuga su 800 sbarcati Save the children: «I rischi sono enormi»

Degli oltre 800 minori sbarcati in Sicilia tra il 9 e il 14 aprile, almeno 500 sono fuggiti dai centri di prima accoglienza nei quali erano stati smistati. È la denuncia dell’associazione Save the children a seguito degli sbarchi che si sono susseguiti in questa settimana. «I rischi ai quali questi ragazzi e queste ragazze si espongono sono enormi: possono diventare facile manovalanza per il lavoro nero, lo sfruttamento sessuale, la criminalità», afferma Raffaela Milano, direttore programmi Italia-Europa. Negli ultimi giorni sono ripresi i viaggi della speranza attraverso il Mediterraneo e, secondo l’ente internazionale, oltre la metà dei minori condotti nei porti di Catania, Porto Empedocle e Augusta si sono allontanati dai vari centri emergenziali nei quali sono stati dirottati. La maggior parte di loro proviene da Eritrea, Somalia ed Egitto, ma nei mesi scorsi non sono mancati giovani provenienti dalla Siria. Oltre 2370 minori stranieri non accompagnati giunti in Italia dal primo gennaio ad oggi.

«Le fughe sistematiche di questi adolescenti sono la prova lampante di una scandalosa e cronica mancanza di un sistema in grado di proteggerli e supportarli – attacca Milano – Siamo costretti per l’ennesima volta a denunciare i danni concreti prodotti da questa mancanza». Come accade anche per gli adulti, «i minori che arrivano nel nostro paese, il più delle volte vogliono raggiungere mete già prestabilite, in Italia o all’estero, dove trovare lavoro e condizioni di vita migliori». Save the children denuncia dunque le difficoltà nel conquistarsi le fiducie dei piccoli migranti. Le annose questioni relative alle richieste di asilo e ricongiungimento familiare e le condizioni disagevoli di permanenza nei centri di accoglienza spingono i ragazzi a fuggire e «affrontare il viaggio affidandosi spesso ad adulti che speculano sulla loro condizione».

La questione arriverà oggi in parlamento, dove il ministro degli Interni Angelino Alfano informerà la Camera. Come spiega Raffaella Milano, «chiediamo al Governo di intervenire e prendere in mano la situazione, adottando misure per garantire una accoglienza dignitosa e qualificata ai minori soli e ai nuclei familiari con bambini, e al contempo per chiudere le strutture del tutto fuori dagli standard che sono state utilizzate in questi giorni». Secondo la responsabile, «la cosa fondamentale è impegnarsi in una gestione strutturale e non emergenziale dell’accoglienza». Un tema da affrontare prima dell’estate, quando gli sbarchi subiranno un prevedibile aumento. Save the Children ha anche avanzato una proposta di legge che prevede l’uniformazione delle procedure di identificazione e accertamento dell’età, l’istituzione di un sistema nazionale di accoglienza, l’attivazione di una banca dati nazionale, la garanzia di un fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati che non gravi sulle spese dei Comuni di rintraccio, sostegno per le vittime di tratta e di sfruttamento.


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In cinque giorni, tra il 9 e il 14 aprile, centinaia di ragazzi giunti sulle coste siciliane si sono allontanati dai centri di prima accoglienza nei quali erano stati smistati. Molti - conoscendo già le complesse procedure per le richieste di asilo e il ricongiungimento familiare - si sono diretti verso il nord Italia e all'estero, affrontando «il viaggio affidandosi spesso ad adulti che speculano sulla loro condizione»

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