Guai per il bomber di calcio Fabrizio Miccoli e il suo amico Mauro Lauricella. Le intercettazioni che hanno svelato le relazioni pericolose tra l’ormai ex capitano del Palermo e il figlio di Antonino, detto «U scintilluni», boss del mandamento cittadino della Kalsa (dopo la latitanza iniziata nel 2005 è stato arrestato a settembre 2011), si sono concretizzate.
Questa mattina gli uomini della Dia hanno arrestato Lauricella Junior e Gioacchino Alioto. Il motivo? L’ex campione rosanero avrebbe incaricato il figlio del super boss della Kalsa di recuperare dei «crediti». Fabrizio Miccoli, al momento a piede libero, è accusato dai pm di Palermo di estorsione aggravata. a a impressionare sono alcuni dialoghi intercettati tra Miccoli e Lauricella junior. In auto i due cantavano: «Quel fango di Falcone».
Ad impressionare i pm sono alcuni dialoghi intercettati anni fa tra Miccoli e Lauricella junior. In auto i due cantavano: «Quel fango di Falcone».E non è l’unico riferimento del bomber al magistrato ucciso nella strage di Capaci, insieme con la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta. In un altro dialogo, intercettato dagli investigatori, Miccoli e Lauricella danno appuntamento a un altro amico, dicendogli: «Vediamoci davanti all’albero di quel fango di Falcone».
Toni che stridono con quelli usati da Miccoli durante una delle tante partite del cuore, quando dedicava i suoi gol proprio a Falcone e Borsellino.
Le frasi ingiuriose sono state registrate nelle bobine dagli investigatori che due anni fa avevano messo sotto controllo il telefono di Mauro Lauricella nella speranza di arrivare al padre latitante, considerato il re della Kalsa, quartiere storico di Palermo, catturato poi nel settembre del 2011.
La Procura ora contesta al bomber rosanero, messo sul mercato dal patron Maurizio Zamparini subito dopo la retrocessione in serie B della squadra, anche l’accesso abusivo a un sistema informatico. Miccoli, secondo i magistrati, avrebbe convinto il gestore di un centro Tim a fornirgli quattro schede telefoniche intestate a suoi clienti, una delle quali finì nella disponibilità proprio di Lauricella junior.
Tra le relazioni «pericolose» del Romario del Salento, come viene definito Miccoli dai tifosi, c’è anche il rapporto con Francesco Guttadauro, anche lui incensurato come Lauricella junior.
Gli investigatori sono in possesso di altre intercettazioni tra Miccoli e Guttadauro, nipote del superlatitante Matteo Messina Denaro, e figlio di Filippo, il messaggero dei pizzini con cui comunicavano il boss ricercato e l’ex padrino di Cosa Nostra, Bernardo Provenzano.
Il credito sarebbe stato vantato da un ex fisioterapista del Palermo calcio e Miccoli avrebbe fatto da tramite con Alioto e Lauricella per recuperare i soldi che dovevano alcuni soci della discoteca Paparazzi di Isola delle Femmine (Pa). Lauricella e Alioto avrebbero incontrato, nel 2010, uno dei soci della discoteca in un locale in piazza Kalsa, alla presenza di altri mafiosi, e con metodi tipici dell’associazione mafiosa, avrebbero estorto migliaia di euro all’imprenditore.
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