Metro, Enzo Bianco presenta le nuove tratte Concluso scavo tra stazione e piazza Galatea

Il Comune di Catania spinge l’acceleratore sul progetto della metropolitana. Un servizio oggi limitato alle storiche cinque fermate: Borgo, Giuffrida, Italia, Galatea e Porto. Era il giugno del 1999 quando l’allora sindaco Enzo Bianco inaugurò a Catania il primo tratto della metro. Oggi potrebbe essere lo stesso Bianco a consegnare alla città le nuove tratte, esattamente 17 anni dopo la prima inaugurazione. Per mostrare i programmi, le tempistiche e le spese che interessano il piano, l’amministrazione ha organizzato a palazzo degli Elefanti un incontro apposito, presentato come uno spartiacque rispetto al modello finora esistente e con la promessa di maggiore certezza sui tempi di conclusione dei lavori a favore di un «adeguamento di una città che si muove su una viabilità del primo Novecento». Per l’occasione è giunto a Catania anche l’assessore regionale ai Trasporti Giovanni Pizzo. «Ho vissuto a Catania e riconosco la sua caratteristica naturale di città metropolitana. Un metropoli è tale perché collegata da una vera rete di trasporti, per questo la circumetnea è l’unico progetto che potrà sostenere questa posizione. A livello regionale potrebbe fare da traino, dare un esempio di collegamento infrastrutturale». 

Secondo quanto comunicato dall’amministrazione, periferia, città, stazione e aeroporto andranno tutti connessi in un progetto di potenziamento che dovrebbe vedere il completamento nel 2022. Si procederà per tappe nel corso degli anni. Entro il 30 giugno 2016 è prevista la messa in funzione della tratta che collegherà Nesima a Piazza Stesicoro composta dalle fermate: Nesima, San Nullo, Cibali, Milo, Borgo, Giuffrida, Italia, Galatea, Giovanni XXIII, Stazione Fs, Porto, Stesicoro. Per un totale di 15 minuti di percorrenza, con treni ogni 8 minuti. Un tempo di attesa che si intende ridurre a 4 minuti. A beneficio del progetto più ampio – cioè servire con la metro da Misterbianco a Fontanarossa – s’inseriscono due tratte: la Stesicoro-Aeroporto, lunga 6,8 chilometri con 8 stazioni, e la Nesima-Misterbianco Centro, lunga 3,9 km con 4 stazioni. I progetti sono stati già approvati e si attende l’inizio dei lavori. Già appaltati per la tratta Stesicoro-Palestro e la Nesima-Monte Po, inserite nel percorso Stesicoro- Aeroporto. Il costo del primo intervento sarà di 90 milioni di euro, mentre del secondo cento milioni.

Come spiegato dal commissario della Ferrovia Circumetnea Virginio Di Giambattista, «tutto il progetto oggi esistente è stato approvato su ogni livello». Rimane però un nodo centrale: la questione dei finanziamenti agli interventi, opportunità che il Comune di Catania si è assicurato tramite il nuovo Def, ma su cui sta ancora lavorando per quella parte di sostegno economico che dovrebbe arrivare dalla Regione. La quale a sua volte dovrebbe farne richiesta alla Comunità Europea. Allo stato, i fondi a cui si fa riferimento sono fonte Def 2015 e PoFesr 2014-2020: 124 milioni per la tratta Misterbianco-Monte Po e 402 milioni  per Palestro-Aeroporto.

Sia il sindaco Enzo Bianco che Di Giambattista hanno confessato la sintonia con cui si è agito per sbloccare alcuni passaggi complessi che hanno caratterizzato il progetto. Non solo la riassegnazione dei lavori per la Nesima-Stesicoro, ma anche la risoluzione del cosiddetto nodo Fastweb. Oggi gli operai della Musumeci Costruzioni hanno realizzato uno scavo che ha permesso la messa in collegamento di piazza Giovanni XXIII con piazza Galatea. Il tutto davanti alla stampa, il commissario Fce e un commosso Enzo Bianco. «Scusate se mi sono lasciato prendere dall’emozione – ha dichiarato il sindaco poco dopo l’apertura del collegamento – è un giorno obiettivamente importante. Voglio ringraziare prima di tutto gli operai che lavorano qui, poi Vito Giambattista e infine anche la stampa. Catania sta cambiando volto». Ad abbracciarsi e congratularsi tra loro sono stati infine proprio gli operai della ditta appaltatrice dei lavori. Dopo i turni notturni sostenuti per far avanzare i lavori.


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