L'ex primo cittadino, secondo il giudice Mario Samperi, affidò l'incarico per un arbitrato a Lino Girometta, attingendo le risorse dai fondi derivanti dall'attraversamento dello Stretto e destinati alla manutenzione stradale. Inoltre, la nomina sarebbe stata fatta senza guardare il curriculum. Assolto invece per l'accusa di peculato
Messina, un anno e 8 messi a ex sindaco Buzzanca Abuso d’ufficio: pagò ingegnere con i fondi Ecopass
Condanna a un anno e otto mesi per abuso d’ufficio all’ex sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca per l’incarico da 127 mila euro affidato all’ingegnere Lino Girometta in merito all’arbitrato con la Torno Internazionale sull’appalto per gli svincoli Giostra-Annunziata. L’ex primo cittadino era accusato di aver utilizzato i fondi incassati a suo tempo dal Comune con l’Ecopass per pagare una maxi-consulenza nel contenzioso tra palazzo Zanca e la società milanese. Lo ha deciso ieri pomeriggio il giudice Mario Samperi, che ha assolto Buzzanca dall’accusa di peculato, condannandolo invece per abuso d’ufficio.
Per la prima ipotesi di reato il sostituto procuratore Antonio Carchietti aveva richiesto la condanna a quattro anni. L’ex sindaco dovrà anche risarcire il Comune che, con delibera dell’attuale giunta Accorinti, si era costituito parte civile. Per Buzzanca anche l’interdizione dai pubblici uffici. A far aprire l’inchiesta era stata la procuratrice aggiunta Ada Merrino. Buzzanca era accusato di non aver esaminato il curriculum di Girometta quando gli affidò l’incarico. Non avrebbe quindi, secondo l’accusa, appurato l’idoneità del professionista, omettendo di indicare anche preventivamente l’impegno di spesa e la relativa copertura finanziaria. In tal senso, soltanto come acconto nel 2012 vennero elargiti a Girometta 127 mila euro, presi dai fondi Ecopass che erano vincolati ad altri usi come specificato nella delibera comunale che ne dispone l’impiego.
La procura ha inoltre fatto rilevare che lo stesso incarico era stato affidato già a un altro ingegnere, Giorgio Conte, e mai gli era stato revocato, né il professionista aveva rinunciato. Non si è fatto attendere il commento dei legali che assistono Buzzanca, gli avvocati Marcello Scurria e Tommaso Autru Ryolo: «Ci sembra giusto sottolineare che il tribunale ha assolto Buzzanca, perché il fatto non sussiste, dal reato più grave che era il peculato. Commenteremo invece, solo dopo aver letto le motivazioni, la condanna per abuso d’ufficio», hanno dichiarato. Ha invece affidato il suo commento su Facebook l’ex primo cittadino: «Condannato per abuso d’ufficio e assolto per peculato perché il fatto non sussiste. So bene che devo avere pazienza ed aspettare che la giustizia faccia il suo corso. Aspetterò!», ha scritto Buzzanca.