Angelo Paino, alla guida della diocesi dal 1923 al '63, si è ritagliato in riva allo Stretto una posizione importante per la promozione della ricostruzione dopo il terremoto del 1908 e la seconda guerra mondiale. Adesso la Soprintendenza porta a termine il progetto di recupero del patrimonio librario
Messina, tornano fruibili 1.800 volumi del ‘500 Regalo dell’«arcivescovo muratore» alla città
Milleottocento volumi che coprono un arco cronologico che va dal 1501 al 1600 e che spaziano dalla Bibbia ai trattati di botanica. Libri stampati in Italia e all’estero, acquistati a suo tempo da monsignor Angelo Paino, arcivescovo di Messina dal 1923 al 1963, per incrementare il patrimonio della biblioteca del seminario. Milleottocento tesori che da oggi tornano alla portata di tutti grazie al progetto Biblioteca painiana, avviato dalla soprintendenza ai beni culturali insieme al seminario arcivescovile Pio X.
Diversi i contenuti dei volumi dal grande pregio storico, dalle Bibbie, agli esercizi spirituali fino ai trattati di medicina, botanica e farmacopea. Il tutto in occasione dell’inaugurazione del salone delle Cinquecentine, «un evento dalla portata storica», secondo il soprintendente Rocco Scimone. Un progetto, quello della biblioteca painiana che parte nel 2010 con una serie di interventi di tutela, conservazione, restauro, fruizione e valorizzazione del patrimonio librario antico e di pregio, a opera della sezione beni bibliografici ed archivistici della soprintentenza, diretto da Melina Prestipino e che ha visto la luce anche grazie all’impegno del rettore del seminario Cesare Di Pietro. Un progetto che ha portato, tra l’altro, alla catalogazione informatizzata dei volumi che costituiscono l’intero fondo delle Cinquecentine, consultabile adesso accedendo al nuovo portale del sistema bibliotecario regionale, polo di Messina.
I volumi sono uno dei tanti doni lasciati a Messina dall’arcivescovo Paino. Originario di Santa Maria Salina, viene ancora oggi ricordato con affetto dai Messinesi per aver collaborato alla ricostruzione di Messina e alla sua rinascita morale e spirituale dopo due grandi eventi che cambiarono profondamente la città dello Stretto: il terremoto del 1908 e la seconda guerra mondiale. Veniva chiamato «l’arcivescovo muratore» o «il muratore di Cristo», perché al suo impegno si deve la ricostruzione di 132 chiese, sette scuole, dieci asili, 12 istituti di beneficenza e assistenza, oltre alle due biblioteche e a due seminari. A monsignor Paino si deve anche la ricostruzione del Duomo e la commissione dell’orologio astronomico che è inserito nella torre del campanile. Così come l’organo della cattedrale. Infine contribuì a elevare il prestigio dell’Università, grazie al contributo economico e spirituale. Ateneo che nel 1948 gli conferì la laurea honoris causa in filosofia.