I carabinieri del Comando provinciale hanno fermato il gruppo, poco dopo essere sbarcato dal traghetto. La vittima era stata fatta salire in macchina, mentre si trovava vicino casa. Poi la corsa lungo l'A1 e la Salerno-Reggio Calabria. All'origine del rapimento, la mancata restituzione di un prestito da 100mila euro
Messina, sequestrano un pasticciere di Pomezia Arrestati otto catanesi, la fuga lungo l’autostrada
Poco più di 24 ore sono state sufficienti ai carabinieri del Comando provinciale di Messina per chiudere il cerchio su un caso di rapimento di persona a scopo di estorsione. I militari, durante la notte appena trascorsa, hanno arrestato otto persone, originarie di Catania, accusate di aver sequestrato un pasticciere 63enne di origini siciliane, residente a Pomezia.
Proprio nella provincia romana ha inizio la vicenda, che si è conclusa appena i rapitori sono sbarcati a Messina. Giovedì pomeriggio, il pasticciere si trovava nella sua casa di Torvaianica. Stando alle prime ricostruzioni, l’uomo è stato avvicinato con una scusa da due persone che lo hanno caricato a forza a bordo di una Mercedes classe B. Quindi sono partiti a tutta velocità seguiti a ruota da un’altra Mercede con dei complici a bordo. I primi a chiamare il 112 sono stati i vicini di casa che hanno assistito alla scena. I militari di Pomezia hanno ricostruito l’accaduto grazie alle immagini delle telecamere presenti nella zona, individuando le due automobili e il percorso che stavano seguendo.
In tal senso, è bastato consultare i transiti viari per accertare che si stavano spostando lungo l’autostrada. Nello specifico, le forze dell’ordine hanno posto attenzione sul tratto della Salerno-Reggio Calabria, intuendo che la meta finale sarebbe stata la Sicilia. È stato così deciso che le due auto sarebbero state bloccate poco dopo essere sbarcate dal traghetto. Le due Mercedes sono state intercettate nel piazzale davanti la stazione ferroviaria di Villa San Giovanni, dove erano state raggiunte da una Fiat Punto con a bordo ulteriori complici. Il pasticciere è stato fatto scendere a forza dalla Mercedes e trasferito con violenza sull’utilitaria.
A monitorare ogni singolo movimento c’erano gli occhi dei militari che hanno seguito il convoglio delle tre auto, mentre salivano a bordo di una nave Caronte dirette a Messina. Quando i sequestratori hanno messo piede nel capoluogo peloritano, i carabinieri li hanno fermati lungo il percorso di uscita dell’area portuale. Gli otto malviventi sono stati arrestati e l’ostaggio liberato. L’uomo, visibilmente scosso, mostrava i segni dell’aggressione.
In manette sono finiti i catanesi Francesco Cuffari, 29 anni, Gaetano Ferrara, 28 anni, Marco Guerrera, 28 anni, Simone Giglielmino, 23 anni, Francesco Maurizio Perna, 38 anni, Antonino Ivano Santangelo, 26 anni, Luca Davide Sardo, 26 anni e Concetto Anti, 52 anni. Sono accusati tutti di sequestro di persona a scopo di estorsione in concorso. Si trovano adesso al carcere di Gazzi a Messina. Stando alle indagini, dietro il rapimento ci sarebbe la mancata restituzione di 100mila euro da parte delle vittima. Denaro che la famiglia dell’ostaggio aveva ottenuto in prestito, per motivi che i carabinieri stanno ancora verificando.