Messina, medici e avvocati complici di falsi invalidi «Bisogna scegliersi quello giusto, che sa muoversi»

«Si tratta di un’indagine mastodontica. Era un sistema in cui vincevano tutti tranne i cittadini». Così la procuratrice capo della di Patti, Rosa Raffa, ha sintetizzato quello che le due associazioni smascherate erano riuscite a organizzare. «L’indagine comincia nella primavera del 2015 e si è occupata delle procedure iscritte nel quinquennio precedente». Quello che è stato scoperto sarebbe l’esistenza di una vera e propria catena di montaggio, dove ciascuno aveva un compito e un ruolo ben preciso da svolgere negli snodi della procedura che serviva a fare ottenere dall’Inps pensioni di invalidità civile, indennità di accompagnamento, lo status di portatore di handicap a chi non ne aveva diritto. I rimborsi ottenuti andavano dagli ottomila euro per le cause di minore entità ai 43mila euro per quella più rilevante con un danno, per la pubblica amministrazione, stimabile in oltre un milione di euro.

Due le associazioni per delinquere: una aveva a capo una coppia, lei avvocato, lui medico; l’altra era guidata da un avvocato. La prima struttura criminale, secondo i carabinieri che hanno condotto le indagini, avrebbe avuto al vertice l’avvocata Anna Ricciardi, di Brolo, già vicepresidente del consiglio comunale e il suo compagno, il medico Francesco Piscitello. Nelle mura del loro studio medico-legale avrebbero ricevuto decine di clienti dai quali riuscivano a farsi consegnare sino al 50 per cento degli arretrati delle indennità che, grazie ai loro complici nelle stanze giuste, sarebbero riusciti a far ottenere. In un’intercettazione Piscitello, rivolgendosi al proprio cliente, riferisce che quando si sceglie un avvocato, bisogna «scegliersi quello giusto che si sa muovere», promettendo che, se la causa viene patrocinata da loro (cioè da Piscitello e Ricciardi), «al 99,9 per cento è assicurata la vittoria in giudizio, anche ottenendo il 100 per cento di invalidità». Nella stessa intercettazione si parla di spartizione di denaro all’esito della causa con una percentuale del 40 per cento dedicata agli stessi patrocinatori.

Di questo gruppo avrebbero fatto parte 14 medici, sia di strutture sanitarie pubbliche che liberi professionisti incaricati di svolgere il ruolo di Ctu, cioè periti del giudice. I medici degli ospedali avrebbero predisposto, anche dietro compenso, false certificazioni su malattie e disabilità, assicurando la pronta disponibilità di documentazione sanitaria e garantendo corsie preferenziali, «in spregio – sottolineano i carabinieri – alle liste di attesa per effettuare le visite e, talvolta anche senza il pagamento del ticket sanitario per la prestazione». I liberi professionisti, nel ruolo di consulenti del giudice, avrebbero invece preparato perizie false in cambio di soldi. Gli episodi documentati dai carabinieri sono almeno 15. In un caso è stata addirittura filmata la consegna di 2500 euro a Ricciardi e Piscitello. Come documenta una delle tante intercettazioni effettuate in questi anni di indagine. «Siamo di fronte all’ennesima dimostrazione di un sistema criminale che va ai danni di tutti noi – ha affermato il colonnello Iacopo Mannucci Benincasa, comandante provinciale dei carabinieri di Messina -. I veri danneggiati sono coloro che pagano le tasse e alimentano le casse dell’Inps». 

La seconda organizzazione sarebbe invece guidata dall’avvocata di Sant’Agata di Militello, Teresa Notaro, e dall’assistente di studio Mariella Di Gaetano, entrambe finite agli arresti domiciliari. Anche in questo caso i metodi sarebbero stati simili: attraverso sempre la stessa struttura organizzata in cui aveva un ruolo centrale il dottor Piscitello. Cinque gli episodi accertati. 

Tra gli indagati compaiono poi medici, professionisti, avvocati, funzionari dell’Inps, collaboratori di patronati e anche dipendenti del tribunale di Patti. Questa mattina, i carabinieri hanno notificato 33 misure cautelari, ma ci sono altri 69 avvisi di garanzia per accuse che vanno dalla corruzione in atti giudiziari alla truffa ai danni dello Stato, dalla falsa perizia al falso in atto pubblico. In totale quindo gli indagati sono 102. I due funzionari Inps indagati – il direttore dell’ufficio di Barcellona Pozzo di Gotto Antonino Ventura e la funzionaria di quello di Patti Margherita Salpietro – avrebbero garantito la rapida liquidazione delle somme di denaro, sorvolando sulle irregolarità delle pratiche. 

I nomi dei 33 indagati raggiunti da misure cautelari:

In carcere:
Anna Ricciardi, nata a Brolo, 45 anni
Francesco Piscitello, nato a Sant’Agata di Militello, 45 anni

Ai domiciliari:
Vincenzo Princiotta, nato a Sant’Agata di Militello, 34 anni
Ilenia De Luca, nata a Patti, 33 anni
Rosaria Lo Presti, nata a Messina, 43 anni
Teresa Notaro, nata a San Marco d’Alunzio, 50 anni
Maria Di Gaetano, nata ad Alcara Li Fusi, 44 anni

Obbligo di dimora:
Antonino Pino, nato a Messina, 29 anni
Genoveffa Schiaffidi Carello, nata a Brolo, 44 anni
Giusi Mincica, nata a Patti, 39 anni
Genoveffa Cadili, nata a Messina, 45 anni
Giuseppe Armeli, nato a Tortorici, 48 anni
Sebastiano Conti Nibali, nato a Castell’Umberto, 71 anni
Stefano Marra, nato a Reggio Calabria, 67 anni
Nuccio Managano, nato a Sant’Agata di Militello, 47 anni
Daniela Calabrese, nata a Messina, 52 anni
Francesco Di Giorno, nato a Messina, 38 anni

Divieto di esercitare la professione (da otto a 12 mesi)
Antonino Ventura, nato a Messina, 58 anni
Margherita Salpietro, nata a Ucria, 59 anni
Antonino Furnari, nato a Novara di Sicilia, 66 anni
Rosario Germanà, nato a Sant’Agata di Militello, 48 anni
Giovanbattista Bruni, nato a Catanzaro, 57 anni
Pippo Spatola, nato a Montagnareale, 61 anni
Bruno Fazio, nato a Furnari, 68 anni
Giuseppe Fulco, nato a Reggio Calabria, 61 anni
Maria Saturno, nata a Brolo, 44 anni
David Fazio, nato a Patti, 46 anni
Giuseppe Di Santo, nato a Messina, 44 anni
Rosario Vincenzo Di Stefano, nato a Sant’Agata di Militello, 64 anni
Marianna Faraci, nata a Sant’Agata di Militello, 36 anni
Jole Donzì, nata a New York, 42 anni
Maria Giovanna Barbitta, nata a Montagnareale, 54 anni
Giorgio Giannitto, nato a Messina, 58 anni

Simona Arena

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