Un'indagine interna del direttore generale Michele Vullo ha dato il la a un'inchiesta della Procura. Al centro dell'attenzione 70 dipendenti che l'estate scorsa per molti giorni non si sarebbero presentati sul posto di lavoro. Per poi svolgere servizio presso il 118. Al vaglio le posizioni di tutto il personale, medici compresi
Messina, infermieri assenteisti all’ospedale Papardo In malattia, ma disponibili per i turni a pagamento
Scoppia il caso assenteismo all’ospedale Piemonte Papardo di Messina. A volerci vedere chiaro è stato il direttore generale Michele Vullo, che ha aperto un’indagine interna finita successivamente nelle mani dei carabinieri dei Nas. A far insospettire Vullo è stata la massiccia assenza, nei mesi di luglio e agosto, di personale sanitario per malattia e infortunio.
L’indagine ha permesso di individuare irregolarità comportamentali gravi da parte di alcuni dipendenti, nei confronti dei quali sono stati attivati procedimenti disciplinari. Ad esempio, dai controlli interni è risultato che il 31 luglio dello scorso anno mancavano all’appello 70 infermieri. Tutti ufficialmente afflitti da malattie che si sarebbero prolungate a fasi alterne sino alla fine di agosto. Ma c’è di più. Almeno cinque di loro, mentre risultavano indisponibili per l’azienda Papardo Piemonte, sono stati reperibili per il 118. Servizio per il quale sarebbero stati pagati a parte.
Stando alle indagini, alcuni sarebbero risultati assenti per ben 13 volte alle visite fiscali inviate dall’azienda sanitaria. Altri invece non avrebbero proprio avute visite fiscali. Si tratta di situazioni che dovranno essere vagliate e accertate dalla commissione disciplinare dell’azienda e dalla Procura. Vullo ha chiesto che i controlli sui 70 dipendenti si estendano a tutto il 2015 e ha deciso di effettuare i verifiche anche su tutto il resto del personale, medici compresi.
L’ultima visita dei Nas presso la struttura ospedaliera diretta da Vullo risale a due giorni fa. I militari del Nucleo di Catania su disposizioni della Procura hanno sequestrato tutta la documentazione relativa alla timbratura, alle assenze per malattie, alle visite fiscali effettuate e non riscontrate, avviando al contempo i controlli incrociati presso l’Inps. Controlli, infine, anche sui certificati trasmessi dal medico curante.