Lorenzo Leardo, 42enne in servizio all'ospedale Papardo, ha trasferito di stanza l'anziano per somministrargli un sedativo. Una volta intontito, gli avrebbe sottratto i soldi dal portafogli. Ma l'episodio è stato scoperto dai familiari. Secondo la polizia l'uomo sarebbe responsabile di altri casi simili nell'azienda ospedaliera
Messina, infermiere droga un 70enne Per rubargli 100 euro e carta di credito
Ha drogato un paziente ricoverato all’ospedale Papardo per rubargli cento euro e la carta di credito. Già sospeso dalle funzioni dopo la denuncia presentata dai figli del degente, la polizia di Stato ha ora fermato per rapina il 42enne infermiere Lorenzo Leardo. Il provvedimento emesso dal sostituto procuratore Francesco Massara è stato notificato all’uomo ieri sera.
Le indagini sono scattate dopo la denuncia presentata dai familiari della vittima. I fatti risalgono allo scorso 10 gennaio, quando l’uomo aveva telefonato ai figli raccontando di essere stato spostato di stanza nel reparto. Del trasferimento si era occupato un infermiere, aveva raccontato l’uomo, perché nella stanza in cui stava prima la luce notturna non funzionava oltre che essere condivisa con altri pazienti, mentre nella nuova sistemazione sarebbe stato da solo. Ma quando i figli sono andati a trovare il padre intorno alle 18.30, lo hanno trovato nella nuova stanza talmente intontito e in stato confusionale da non riuscire a riconoscerli. Solo dopo essersi ripreso, l’uomo ha raccontato che l’infermiere, dopo averlo trasferito, gli aveva fatto una flebo, questa era l’ultima cosa che ricordava.
L’anziano ha anche raccontato alla polizia un altro dettaglio: l’infermiere avrebbe sottolineato che la flebo lo avrebbe aiutato a stare meglio e a respirare, raccomandandogli di non farne parola con nessuno, spacciandola come sorta di trattamento di favore, «di cortesia». Sottoposto al drug test dai medici del Papardo allertati dai parenti, è emerso che all’uomo, tra l’altro sofferente di problemi respiratori, era stato somministrato un farmaco con benzodiazepine, un sedativo che lo aveva fatto cadere in uno stato di torpore, ma che soprattutto non era stato prescritto da alcun dottore.
A questo si aggiungeva la scomparsa dal portafoglio del paziente di cento euro e della carta di credito. I poliziotti intervenuti al Papardo hanno individuato l’infermiere. Il quarantaduenne vanta a suo carico precedenti per reati contro il patrimonio e, come riferito dalla polizia, non è nuovo a episodi di furto di carte di credito poi indebitamente utilizzate. Sembrerebbe infatti che l’infermiere sia responsabile di altri episodi verificatisi all’interno dell’azienda ospedaliera. Una volta scoperto quanto era stato fatto al padre, i figli si sono subito recati dal direttore generale, Michele Vullo, che, ricostruiti i fatti, ha ordinato la sospensione dell’infermiere.