Messina, fermato gruppo dedito a furti in provincia Colpi quando proprietari erano fuori dalle abitazioni

Tra febbraio e luglio 2017 a Milazzo, Spadafora, Torregrotta, Venetico, San Pier Niceto e Pace del Mela una serie di furti aveva fatto aumentare il livello di allarme. Ma la polizia sotto l’egida della procura di Barcellona è riuscita a far luce su almeno dieci episodi riguardanti colpi commessi in abitazioni ed esercizi commerciali, oltre a furti autovetture e casi di ricettazione. 

Le indagini sono scattate dopo alcune denunce presentate al commissariato mamertino. Grazie all’analisi dei sistemi di videosorveglianza presenti nelle zone dei furti i poliziotti hanno subito scoperto che i malviventi avevano utilizzato due Citroen modello Xara Picasso. Da qui il nome dell’operazione. Durante otto mesi di indagine gli investigatori hanno scoperto l’esistenza di una associazione attiva nella città del Capo e nei comuni dell’hinterland. Svelato anche il modus operandi del gruppo, che condivideva le informazioni su abitazioni e obiettivi da colpire. Quindi effettuavano sopralluoghi ai quali partecipavano più persone, dislocate in luoghi diversi e ciascuno con un proprio ruolo. In un caso, ad esempio, uno degli associati, amico del proprietario di una abitazione in pieno centro a Milazzo, aveva con un pretesto trattenuto fuori casa per tutto il pomeriggio la vittima, consentendo così agli altri complici di agire indisturbati. In un’altra occasione a Pace del Mela, gli indagati, approfittando dell’assenza dei proprietari di casa, impegnati in un ricevimento di nozze a cui era invitato un familiare degli indagati, hanno ripulito l’appartamento, portando via anche due auto, successivamente recuperate e restituite ai proprietari

Quando si introduceva nelle abitazioni il gruppo asportava tutto: casseforti, denaro contante, gioielli, telefoni cellulari, tablet, consolle per videogiochi, televisori, robot da cucina, orologi. In un caso anche un Rolex del valore di circa 10mila euro, carnet di assegni, argenteria e servizi di posate. La refurtiva in gran parte veniva poi ricettata anche lasciando nei compro oro i beni con la formula del cosiddetto credito su pegno. Un istituto per il quale il consumatore consegna alla banca o alla finanziaria un oggetto in cambio di denaro, con la possibilità di rientrarne in possesso restituendo il valore di stima dell’oggetto più gli interessi stabiliti ed eventuali spese. Gli indagati depositavano i gioielli rubati per sottrarli ad eventuali perquisizioni delle forze dell’ordine, ma nella loro disponibilità sono state trovate le quietanze di alcuni depositi effettuati e gli oggetti in oro, ancora custoditi in banca, che sono stati recuperati e sequestrati.

Su richiesta del sostituto Alessandro Liprino, il gip Fabio Gugliotta ha disposto l’arresto per cinque persone che si trovano tutti al carcere di Barcellona. Si tratta di Francesco Ruvolo, 62 anni, Andrea Cuzzupè, 42 anni, entrambi di Milazzo, il messinese Sascha Luigi Calderone, 33 anni, Vincenzo Rodriguez, 26 anni, Carmelo Sgrò, 24 anni. Obbligo di dimora nel comune di residenza e infine obbligo di presentazione per altre quattro: Giuseppina Roberta Saia, 38 anni di Messina, Venera Lenzi, 27 anni, Graziella Crudele, 50 anni e Maria Ruvolo, 28 anni. E infine per Maurizio Milio, 49 anni ed Edmond Ndoj, 39 anni, previsto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Inoltre Ruvolo, insieme alla moglie Graziella Crudele e dalla figlia Maria, avrebbero commesso diversi furti di gratta e vinci ai danni di un tabacchino di Milazzo, gestito da due anziane. Approfittando dell’età avanzata delle titolari, razziavano numerosi tagliandi, senza che le povere vittime se ne accorgessero. Nel corso dell’intera attività sono stati, inoltre, sequestrati oltre due chilogrammi di marijuana e cocaina.


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