Gheorghe Chirilà, il 45enne rumeno trovato cadavere il pomeriggio del 5 gennaio, potrebbe non essere rimasto vittima del freddo. I carabinieri hanno fermato un suo connazionale, accusato di aver avuto una violenta discussione per questioni di denaro. I due vivevano insieme, ma la convivenza si era rivelata da subito difficoltosa
Messina, dubbi sulla morte del clochard Era stato rapinato e forse anche pestato
Forse il freddo, forse i malanni che da anni si trascinava dietro sono stati la causa della morte di Gheorghe Chirilà, il 45enne romeno, trovato morto il pomeriggio del 5 gennaio all’interno dei locali del centro commerciale ormai abbandonato nei pressi degli imbarcaderi di Messina. A distanza di quasi dieci giorni, i carabinieri della Compagnia centro che erano andati a constatarne il decesso, hanno fermato il 48enne Sorin Curduban, un connazionale della vittima, accusato di averlo rapinato. Tra le cause della morte, però, potrebbero esserci anche le conseguenze di un’aggressione subita poco prima di morire.
Le indagini sono scattate dopo il ritrovamento del cadavere. La Procura ha disposto l’autopsia e i carabinieri hanno cominciato a scavare nel passato del 45enne. Hanno così scoperto che era ex muratore e disponeva di una piccola pensione che gli consentiva di vivere. Era solito dormire presso la stazione ferroviaria di Messina. Solo qualche giorno prima della sua morte si era spostato in quell’immobile, dove viveva anche il connazionale. Gli inquirenti hanno accertato che la convivenza era stata problematica sin da subito.
Curduban aveva anche rapinato Chirilà di circa 500 euro non esitando a percuoterlo pur di raggiungere lo scopo. A scatenare il pestaggio era stato il rifiuto della vittima di dargli pochi euro per comprare del vino. Poco dopo l’aggressione Chirilà era morto. La Procura ha emesso un fermo nei confronti dell’uomo. Il fermato è stato raggiunto dai carabinieri negli stessi locali in cui è stato rinvenuto il cadavere del suo connazionale. Adesso si trova al carcere di Gazzi. Il suo fermo è stato convalidato. Si attende l’esito dell’autopsia, con la possibilità che l’accusa nei confronti del 48enne si trasformi in omicidio.