Una storia cominciata nel 1996 e che oggi vede un passaggio decisivo. Il consorzio Medil si è aggiudicato la gara da 27 milioni di euro per la costruzione dell'arteria stradale che rappresenterà un'alternativa alla via Farina all'uscita del porto
Messina, dopo 21 anni appaltata la via don Blasco Toglierà i tir dal centro e dalla zona Sud della città
Un appalto da 27 milioni di euro. Una storia cominciata nel 1996 – con l’iter avviato dall’allora ex sindaco di Messina Franco Provvidenti – che si chiude adesso, 21 anni dopo, con l’aggiudicazione dell’appalto per la realizzazione di via Don Blasco.
Una strada alternativa a via La Farina, che incanala il traffico veicolare, soprattutto quello pesante, in uscita dal porto naturale che c’è nella zona falcata e che toglierà i bisonti della strada dal centro e dalla zona sud di Messina. Le offerte arrivate sono 35. Il vincitore del bando è il Consorzio Medil che è risultato essere aggiudicatario dei lavori con un ribasso del 12,26 per cento.
Entro un paio di mesi si dovrebbero completare le verifiche per arrivare alla firma del contratto da parte della ditta vincitrice e quindi procedere all’apertura del cantiere. E 320 giorni dopo si dovrebbe avere finalmente la strada che collegherà lo svincolo di Gazzi all’approdo del Molo Norimberga, passando sotto via La Farina e attraversando parte della aree ferroviarie di via Santa Cecilia.
Il percorso sarà lungo 3,8 chilometri e rappresenta «un altro importante tassello di quanto programmato e portato avanti con impegno negli ultimi anni dall’amministrazione – scrivono il sindaco Renato Accorinti e l’assessore ai Lavori Pubblici Sergio De Cola -. Oggi si può essere molto soddisfatti perchè si realizzerà un importante miglioramento delle attuali condizioni di mobilità nella zona centro-sud della città».
Per arrivare a questo risultato si sono dovuti completare i finanziamenti e procedere a una completa revisione del progetto. «L’impegno e il lavoro hanno permesso, dopo oltre 20 anni, di avviare anche la realizzazione di quest’opera».