Inizierà verso l’ora di pranzo l’autopsia sul corpo di Matteo Messina Denaro all’interno dell’ospedale San Salvatore de L’Aquila, dove il boss è morto alle 1.57 di ieri – lunedì 25 settembre – a otto mesi dall’arresto avvenuto nella clinica privata La Maddalena di Palermo, dopo una latitanza durata trent’anni. La struttura sanitaria continua a essere blindata da parte delle forze dell’ordine. A eseguire l’esame autoptico sul cadavere dell’ormai ex latitante di Cosa nostra sarà il medico legale Cristian D’Ovidio, professore universitario a Chieti. Al termine delle operazioni, la salma del boss sarà trasferita sul carro funebre per iniziare il viaggio via terra verso la Sicilia. Messina Denaro, infatti, sarà seppellito all’interno della cappella di famiglia nel cimitero comunale di Castelvetrano. La cittadina in provincia di Trapani di cui è originario. Secondo quanto emerso finora, il carro funebre con il feretro dell’oramai ex primula rossa di Cosa nostra, dovrebbe essere scortato e dovrebbe seguire un percorso dedicato che è già stato fissato. Un viaggio blindato per motivi di sicurezza che, stando a quanto trapelato, dovrebbe partire dall’Abruzzo in serata e arrivare a Castelvetrano già nella giornata di domani o, al massimo, all’alba di giovedì.
Stando a quanto rivelato dal Corriere della Sera, ad acquistare dalla ditta di onoranze funebri una bara di legno chiaro – per un valore di 1500 euro – sarebbe stata la nipote avvocata Lorenza Guttadauro. Una delle familiari che sono rimaste al capezzale di Messina Denaro già da quanto le sue condizioni di salute si sono aggravate. Per organizzare l’ultimo viaggio del boss da L’Aquila a Castelvetrano, intanto, le prefetture si stanno coordinando. Staffette di scorta di polizia e carabinieri si daranno il cambio lungo il tragitto in autostrada. E non è ancora chiaro se un tratto del percorso, quello tra Napoli e Palermo, verrà fatto imbarcando il carro funebre su un traghetto, come avvenne nel 2017 per il trasferimento della salma di Totò Riina dal carcere di Parma al capoluogo siciliano.
Arrivata nella cittadina che gli ha dato i natali, la salma del boss, soprannominato U Siccu o Diabolik, verrà sepolta nella cappella di famiglia nel cimitero comunale di Castelvetrano. Non è prevista alcuna funzione religiosa: non solo perché da tempo la Chiesa la nega per i mafiosi, ma anche perché è stato lo stesso Messina Denaro a lasciare in un pizzino datato 2013 – che è tra quelli che sono stati ritrovati dai Ros in uno dei covi – le sue ultime volontà di non avere la celebrazione dei funerali in chiesa: «Rifiuto ogni celebrazione religiosa perché fatta di uomini immondi che vivono nell’odio e nel peccato».
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