Messina, clochard trovato senza vita in una grotta Viveva tra rovine di vecchie aziende in zona falcata

Dramma della solitudine oggi a San Raineri a Messina. Il corpo senza vita di un uomo è stato rinvenuto all’interno di una delle grotte presenti nella zona falcata. Si tratta di Faissal Erradi, 31enne marocchino. Nel lembo di falce, porto naturale della città, che ospita parte della stazione marittima con gli approdi delle imbarcazioni che seguono la rotta delle autostrade del mare. A un centinaio di metri dalla base della Marina militare, nei resti delle vecchie imprese che sorgevano in quall’area vivono tanti senzatetto. E oggi proprio altri clochard, che utilizzano questi anfratti come dimora, hanno fatto la macabra scoperta. 

All’esterno del locale chiuso con una porta artigianale, fatta con assi di legno, era visibile della fuliggine. L’uomo che si trovava all’interno della struttura, e del quale i poliziotti al momento non sono riusciti nemmeno a indicare una possibile età, aveva il corpo parzialmente annerito dal fumo. Nessuna indicazione al momento è stata trovata che possa dare una identità alla vittima. Non c’erano documenti nell’alloggio di fortuna. La polizia, che si sta occupando delle indagini, non esclude che possa essere morto in seguito a un incidente domestico. Potrebbe avere acceso un fuoco per scaldarsi durante la notte, ma il fumo sprigionatosi dal rogo gli avrebbe fatto perdere i sensi, per poi portarlo al decesso.

«Li conosciamo un po’ tutti. Vengono a trovarci e a mangiare da noi», racconta Andrea Nucita della comunità di Sant’Egidio. Le condizioni in cui vivono all’interno delle mura della Real Cittadella sono a limiti della dignità umana. «C’è chi si fa aiutare, altri preferiscono di no». Esistenze ai margini della società che vivono ignorati dal mondo, che si ricorda di loro come nel caso di oggi, quando finiscono sulle pagine della cronaca.


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