Messina, carenze igieniche nei mercati rionali «Ma il problema più rilevante è l’abusivismo»

«Carenze igienico-sanitarie, non adeguata conservazione e trattazione degli alimenti, stalli inesistenti o comunque spazi non rispettati dai commercianti, coperture fatiscenti, impianti di illuminazione non a norma, bagni sporchi, ambulantato selvaggio». Questo il profilo sui mercati alimentari Muricello, Vascone, Sant’Orsola e Zaera reso da una relazione della terza commissione consiliare del Comune di Messina, presieduta da Nora Scuderi. «Tutte condizioni che trasversalmente interessavano e che purtroppo ancora oggi vigono in alcune realtà», viene certificato tramite un report fotografico che non lascia adito a fraintendimenti.

Lo studio prende spunto sia dai lavori in seno alla stessa commissione permanente, sia dalle risultanze di una serie di sopralluoghi svolti recentemente. A corroborare il tutto, la documentazione fotografica allegata. L’organismo, che tra le materie di competenza annovera mercati e legalità, ha avviato gli approfondimenti il 17 settembre 2013. Come si apprende dalla relazione di Scuderi, non sono mancate le «sedute fiume inerenti la salvaguardia e la tutela dei mercati alimentari»: 13 tra il 24 settembre 2013 e il 24 marzo scorso.

Partendo dal sopralluogo dello scorso 14 aprile nel mercato Sant’Orsola, i consiglieri registrano «il profondo scoraggiamento dei commercianti». La problematica era stata sollevata a seguito di una precedente visita, il 19 novembre 2013. Scuderi ricorda che, allora, l’assessore Patrizia Panarello si era impegnata per procedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria, «trascurando che il sito è di proprietà dell’Asp». La commissione fa presente l’esistenza di un contenzioso dell’azienda sanitaria con il Comune che, in ogni caso, versa ogni anno 12mila euro per l’affitto, senza che «i commercianti e i cittadini ne abbiano adeguato beneficio».

Durante il sopralluogo del 14 aprile non sarebbero emerse significative novità, «oltre a qualche scerbatura e alla pulizia di qualche griglia». «Si ricorda – dice la presidente – che con l’approvazione della delibera sui fondi Tasi era stata manifestata la chiara volontà del Consiglio comunale di prevedere 600mila euro per il ripristino dei mercati rionali, in particolar modo quello di Sant’Orsola». In realtà, «a seguito dell’indirizzo dell’Amministrazione», di quella somma, «450mila euro sono stati destinati al Muricello e 150mila al mercato ittico». Secondo il report, il «minimo ripristino effettuato al Sant’Orsola» è costato cinquemila euro provenienti da residui comunali, per un importo complessivo di 65mila euro. I restanti 60mila euro sono stati spalmati tra i mercati Vascone e Zaera, per la manutenzione. 

Il 14 aprile è stato anche il giorno del sopralluogo al Muricello: «La struttura presenta diverse problematiche che interessano il piano superiore, quello inferiore e tutto il perimetro. Con grande sorpresa – aggiunge Scuderi – ci si è resi conto che fruivano dell’immobile solo tre commercianti». La commissione si chiede come mai il dipartimento Patrimonio non sia stato investito della ristrutturazione. Chiede ancora di conoscere i contenuti dell’eventuale progetto economico-sociale che la Giunta ha per il sito, per comprendere meglio le ragioni dell’utilizzo dei 450mila euro di fondi Tasi.

Il 21 aprile, tappa al Vascone dove sono stati tinteggiati i muri, sono state apposte le nuove coperture, sono state definite le strisce dei parcheggi e si è provveduto ai servizi igienici. Bisogna però fare i conti con «qualche commerciante che non rispetta la linea designata, o magari con gli ambulanti abusivi che invadono alcuni spazi all’interno, appoggiando gli alimenti a ridosso dei muri. Ma il problema maggiormente rilevante – fa notare Scuderi – è ancora l’abusivismo, che occupa il suolo pubblico sin dall’ingresso del Gran Camposanto». Stando a quanto sostiene la consigliera de Il Megafono, il proposito di Panarello di presidiare ogni mercato con due vigili urbani è rimasto tale.

Il 28 aprile è il turno di Zaera: «È emerso un profondo sconforto perché ancora oggi non è stato fatto nulla. I commercianti sono stati trasferiti in questo contesto nel lontano 1986 e vi dovevano rimanere solo in via transitoria». Le testimonianze dei consiglieri riportano di operatori «organizzati in modo rudimentale, con dei box, incuranti delle norme igieniche. Le tettoie sono pericolanti e sembra assente qualsiasi forma di regolamentazione». «Così come dichiarato da De Cola (Sergio, assessore ai Lavori pubblici, ndr) e in virtù del tanto sponsorizzato progetto del mercato multipiano – ricorda Scuderi – si è fatta richiesta, alla Cassa depositi e prestiti, di un milione 400mila euro. A tutt’oggi si è in attesa di una risposta. Secondo quanto indicato dall’Amministrazione, prima dell’avvio dei lavori i commercianti dovrebbero trasferirsi al mercato ittico ma, a quanto pare, vige il parere negativo dell’ingegnere Pizzino (Mario, dirigente della Mobilità, ndr) per questioni legate alla viabilità».


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