Paolo David - ex capogruppo Pd, oggi in Forza Italia - è tra i 35 fermati nell'ambito dell'operazione Matassa riguardante gli interessi di diverse famiglie mafiose. La compravendita dei voti avrebbe favorito anche l'ex deputato nazionale, già arrestato e indagato per la gestione delle risorse nel settore Formazione
Messina, arrestato consigliere vicino a Genovese Accusato di voto di scambio favorito dalla mafia
C’è anche il consigliere comunale di Messina Paolo David, tra i 35 arrestati dalla squadra mobile stanotte nell’operazione Matassa. I reati contestati vanno dall’associazione di tipo mafioso finalizzata alla commissione di una serie di delitti contro la persona e il patrimonio, tra cui estorsioni e spaccio di sostanze stupefacenti, all’acquisizione della gestione o del controllo di attività economiche, di appalti e di servizi.
Una matassa, come la definiscono i magistrati della Direzione distrettuale antimafia, inestricabile che lega consorterie mafiose messinesi di spicco, decapitate dall’operazione di polizia in corso. Al centro delle indagini il modus operandi degli appartenenti alle cosche in correlazione con personaggi del mondo politico locale per il condizionamento di diverse consultazioni elettorali. Compravendita di voti che sarebbe stata mediata dalle famiglie mafiose dei quartieri Camaro-San Paolo e Santa Lucia Sopra Contesse.
Per indirizzare i consensi si sarebbero serviti di tutto. Dalle semplice buste della spesa alla consegna di somme in denaro, fino ad arrivare ad assunzioni presso strutture sanitarie. «Ostacolavano il libero esercizio del diritto di voto procurando voti a Franco Rinaldi, Francantonio Genovese e Paolo David in occasione delle consultazioni elettorali per il rinnovo del consiglio regionale del 2012, delle elezioni politiche del 2013 e delle elezioni amministrative2013, in cambio di utilità di varia natura», scrivono i magistrati.
David – ex capogruppo Pd, ora transitato in Forza Italia, dopo la scelta di Genovese di cambiare partito – è stato già indagato nell’inchiesta su gettonopoli. I provvedimenti cautelari sono stati firmati dal gip Maria Teresa Arena su richiesta dei pm Liliana Todaro e Maria Pellegrino della Dda diretta da Guido Lo Forte. Ventisei le persone finite in carcere, nove ai domiciliari. Quattro i complessi aziendali sequestrati. Nell’indagine è emerso come le tre famiglie che controllavano i due quartieri, avessero siglato una vera e propria pax mafiosa.