Al capezzale della 19enne di Galati Marina colpita all'interno del parcheggio Cavallotti ci sono i genitori. La magistratura ha aperto un'inchiesta per accertare le responsabilità. Il pannello si trovava lì da 25 anni, nonostante sarebbe dovuto sparire dopo la realizzazione dell'opera. Visita in ospedale dell'assessore Cacciola
Messina, ancora grave la ragazza ferita dal cartello Comune ordina censimento degli immobili a rischio
È stato rimosso il cartellone che ieri mattina è caduto addosso a Simona, la ragazza di 19 anni che aspettava l’autobus al parcheggio Cavallotti di Messina. È stato portato via per i necessari rilievi che finiranno nel fascicolo aperto dal sostituto procuratore Pietro Vinci. Toccherà alla magistratura accertare chi doveva toglierlo tanti anni fa. Il cartello, infatti, era stato posizionato nel 1992, quando sono iniziati i lavori di realizzazione del parcheggio multipiano nei pressi della stazione ferroviaria. Sono trascorsi 25 anni senza che nessuno abbia pensato di rimuoverlo e, come spesso accade, ci si è accorti della sua presenza solo dopo che si è staccato dalle assi in legno a cui era ancorato, ferendo in modo gravissimo una ragazza nel pieno della vita.
Adesso Simona lotta tra al vita e la morte nel reparto di Terapia intensiva del Policlinico dove è stata trasferita ieri subito dopo l’arrivo in codice rosso su un’ambulanza del 118. Il cartello in ferro l’ha letteralmente schiacciata. Ha subito un grave trauma cranico sul lato sinistro della testa. Il pannello le ha schiacciato il torace e squarciato la gamba che è stata suturata ieri sera per ridurre la vistosa ferita che ha fatto perdere alla ragazza tanto sangue.
Al capezzale della ragazza ci sono i genitori che vivono a Galati Marina, villaggio a sud di Messina. Da qui Simona partiva ogni mattina per poi prendere l’autobus che la portava alla scuola Antonello che frequenta. Al Policlinico è arrivato anche l’assessore alla Viabilità Gaetano Cacciola. Il Comune e l’azienda trasporti hanno avviato un’indagine interna, indipendentemente dall’inchiesta della magistratura, perché – fanno sapere – «ci sono diversi aspetti da chiarire e diversi livelli di possibile colpa, a partire da quelli della ditta che terminati i lavori doveva rimuovere quel cartellone. Ma questo non esclude che altri organi dovessero vigilare e che nessuno nel tempo lo abbia fatto».
Il Comune per garantire la sicurezza dei cittadini ha avviato, intanto, uno screening completo degli immobili comunali, compreso il parcheggio Cavallotti, per realizzare una mappa dei pericoli presenti. Successivamente si passerà alla stima dei costi da sostenere per eliminare ogni rischio.