I fondi europei Pac non sono andati persi e saranno impegnati per ampliare due strutture già esistenti. Si stanno già valutando le 441 offerte pervenute ed entro novembre potrebbero essere ultimati i lavori. Un passo avanti per la città dello Stretto dove ancora scarseggiano i servizi per l'infanzia
Messina, 900mila euro per gli asili comunali In cantiere anche un nido dentro il Comune
Novecentomila euro per aumentare l’offerta degli asili nido comunali di Messina. Si tratta dei fondi europei del Piano di azione e coesione che, dunque, non sono andati persi come si era temuto più volte, ma che al contrario sono stati già impegnati con delle procedure di gara che entro due o tre mesi al massimo produrranno l’avvio dei lavori di potenziamento delle strutture di Camaro e San Licandro. Una buona notizia in una città non a misura di bambino, come è purtroppo Messina. Dove si spendono 6,04 euro pro capite per gli asili nido, come rivelato lo scorso febbraio da Open Polis, la piattaforma digitale che si occupa di open data e di progetti per l’accesso alle informazioni pubbliche.
In riva allo Stretto a fronte di quasi tremila bimbi dai 0 ai 36 mesi ci sono a disposizione solo 94 posti in strutture comunali. Il rischio di perdere questi fondi è stato reale più di una volta a causa della mancata programmazione e dell’impossibilità di anticipare le somme iniziali per l’avvio dei progetti. Scampato il pericolo, adesso si stanno valutando le 441 offerte già pervenute per ampliare gli asili nido di Camaro e San Licandro. La notizia, diffusa dal consigliere comunale Libero Gioveni, è stata data ieri in commissione Servizi sociali dal dirigente del dipartimento Domenico Zaccone che spiega: «Novecentomila euro dei fondi Pac serviranno ad adeguare gli ambienti, aumentando i posti attuali». Si passerà dai 21 a 30 nella struttura di Camaro e dai 48 a 60 nel nido di San Licandro.
«La commissione di gara sta già valutando le offerte arrivate, la procedura è in corso. Ci sono dei tempi tecnici da rispettare prima di aggiudicare l’appalto – prosegue Zaccone – con una previsione ottimistica potremmo vedere i lavori svolti entro novembre. Poi potremo pensare a spendere l’altro milione di euro dei fondi Pac che useremo per potenziare i servizi in base al nuovo numero dell’utenza». A breve alle strutture comunali esistenti destinate ai bambini – le due che beneficeranno dei fondi Pac e quella di Giostra – potrebbe aggiungersi il nuovo micro nido aziendale all’interno del palazzo comunale. Tradotto in numeri si tratterebbe di altri 15 posti disponibili. «Ad accedere alle strutture saranno i bambini entro i 36 mesi d’età – spiega il consigliere Gioveni -. Le rette mensili variano in base alle soglie dell’Isee e sono di 90 euro, 180 euro e 240 euro». Finora le richieste hanno sempre superato il numero dei posti disponibili.
Guardando al futuro, lo stesso Gioveni rilancia: «Gli attuali 94 posti disponibili nelle strutture di Giostra, Camaro e San Licandro aumenteranno a 130, ma altri 60 posti potrebbero essere disponibili con un altro asilo in via La Farina, il cui progetto giace ancora nei cassetti di palazzo Zanca e di cui non si hanno più avuto notizie». Numeri comunque ancora inferiori a quelli stabiliti dal trattato di Lisbona, secondo cui le strutture comunali dovrebbero garantire un posto ad almeno il 33 per cento dei bambini aventi diritto. «L’amministrazione comunale – conclude Gioveni – potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi della gestione diretta del servizio con la creazione di una sorta di consorzio comunale che assorba il personale delle cooperative o, come si sta tentando di fare, di inserire la gestione anche di questo settore nella grande Multiservizi (la società che dovrebbe assorbire le attuali partecipate come l’azienda acque, l’Atm e Messinambiente, ndr)».