Ieri al ministero delle Infrastrutture si è trovato l'accordo per realizzare la piattaforma logistica. I finanziamenti arriveranno dall'Autorità portuale, dalla Regione e dal Cipe. A effettuare i lavori sarà una ditta veneta che fa parte del consorzio che sta realizzando il Mose di Venezia
Messina, 80 milioni per il nuovo porto di Tremestieri Possibile rimedio per liberare la città dai mezzi pesanti
Il cerchio si è chiuso. I circa 80 milioni di euro necessari alla realizzazione del nuovo porto messinese di Tremestieri dovrebbero essere stati recuperati. Il condizionale resta d’obbligo, mancando ancora alcuni passaggi, ma ieri, a Roma, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione siciliana, il Comune e l’Autorità portuale peloritani hanno raggiunto l’intesa sull’estensione della giurisdizione dell’authority al nuovo scalo e la conseguente attribuzione dei poteri speciali al sindaco Renato Accorinti. Strategiche, quest’ultime, per sbloccare definitivamente le procedure. Risolto anche il problema dei 35 milioni di finanziamento da parte della Dexia Crediop, ormai virtualmente perduti. Sopperirà, con un incremento del proprio sforzo economico, la stessa Ap.
Il vertice di ieri, nella sede del Mit, consente di sbloccare il nodo cruciale dei finanziamenti necessari alla costruzione della piattaforma logistica intermodale di Tremestieri con annesso scalo portuale – questo il nome corretto dell’opera – appaltato alla Coedmar, azienda di Sottomarina di Chioggia (in provincia di Venezia), facente parte del consorzio Venezia Nuova, autore del progetto del Mose. Il progetto definitivo è stato presentato lo scorso aprile ma sarebbe stato impossibile dare corso ai lavori senza le risorse necessarie. La deliberazione di ieri è ancora più significativa se si tiene conto del fatto che l’aggiudicazione dell’appalto risale al 2013. Ricorsi, contenziosi e burocrazia hanno fatto il resto. Al tavolo capitolino hanno preso parte il presidente dell’Autorità portuale, Antonino De Simone, il segretario generale Francesco Di Sarcina, responsabile unico del procedimento relativo al nuovo scalo, l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Messina, Sergio De Cola. Con loro, i tecnici del ministero e dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente. «L’incontro – ha sottolineato il sindaco Renato Accorinti – ha consentito di compiere un decisivo passo in avanti per l’avvio dei lavori e la realizzazione del porto di Tremestieri, superando le difficoltà precedenti. È stato sottoscritto da tutte le parti un documento di grandissimo valore per il nostro territorio. La costruzione della grande darsena a sud rappresenterà la svolta decisiva per assorbire l’intero traffico gommato, e migliorerà in maniera determinante la qualità della vita dei messinesi».
La chiave di volta sta nell’ampliamento della circoscrizione dell’authority, già estesa in passato agli attuali approdi a sud della città, in funzione delle aree demaniali della Regione interessate dal progetto. Aree che resteranno di proprietà di palazzo d’Orleans senza tuttavia comportare oneri concessori. In quest’ottica, sono rilevanti gli aspetti legati alla gestione del piano regolatore portuale, che prevede proprio l’ampliamento dell’attuale porto di Tremestieri attraverso la realizzazione di un’ulteriore e più grande darsena più a sud, finalizzata ad assorbire tutto il traffico gommato dello Stretto, oltre alle rotte dell’autostrada del mare. Il rimedio tanto atteso per liberare Messina dalla schiavitù dei mezzi pesanti.
L’Autorità portuale, da parte propria, integrerà i 15 milioni inizialmente stanziati con altri 35, destinati a sopperire alla mancata proroga del finanziamento della banca d’affari Dexia Crediop, destinato a scadere il prossimo 15 dicembre. La restante parte del denaro necessario dovrà arrivare dalla Regione – che dovrebbe mettere 20 milioni – e dallo stesso ministero, grazie a una delibera Cipe che contempla un impegno di 10 milioni.
«Grazie alle sollecitazioni ricevute dal ministero da più parti, soprattutto negli ultimi mesi, si è conquistato un importante risultato – commenta il deputato di Area popolare, Vincenzo Garofalo – adesso più che mai occorre non mollare la presa e fare avere al ministero gli atti sottoscritti dalla Regione in modo che possa essere predisposto in tempi brevissimi il decreto di ampliamento della circoscrizione dell’Autorità portuale. Da quel momento in poi potranno essere accordati i poteri speciali alla città di Messina e si potrà proseguire con la realizzazione del porto come previsto dall’ordinanza di protezione civile». Garofalo, da tempo impegnato in un delicato ruolo di intermediazione e già esperto di Maurizio Lupi per le infrastrutture nel Mezzogiorno, si impegna a continuare a seguire l’iter «con la stessa determinazione e assiduità, fino a quando l’obiettivo di liberare la città dalla schiavitù del traffico non sarà definitivamente risolta». Lo stesso Accorinti riconosce «la proficua collaborazione di parlamentari messinesi che hanno lavorato nell’interesse della Città. Adesso – continua il primo cittadino – si dovranno ratificare prontamente gli accordi e dotare nei tempi più celeri la città di un’infrastruttura necessaria ed a lungo attesa. Anche gli operatori potranno contare su logistica e supporti utili allo sviluppo delle attività economiche con riflessi positivi anche sul fronte occupazionale».