Melilli, i migranti protestano e bloccano la strada Nel centro d’accoglienza senza luce e pocket money

Il mancato pagamento del bonus giornaliero sarebbe una delle cause della protesta di alcuni extracomunitari che, nel primo pomeriggio di ieri, hanno bloccato la contrada Spalla di Melilli, con panche, cassonetti e altro materiale. Il traffico è rimasto paralizzato per circa due ore, in entrambi i sensi di marcia. 

Non solo il pocket money al centro della ribellione. Secondo quanto si apprende, gli stranieri avrebbero rivendicato anche alcune problematiche presenti nello Sprar Aretusa Accoglienza in cui sono ospitati: pare che le stanze della struttura siano al freddo in quanto l’impianto elettrico della non funzionerebbe correttamente. La corrente elettrica sarebbe generata, difatti, da un gruppo elettrogeno, installato in attesa che venga ripristinata l’apparecchiatura.

«Abbiamo fatto un’attività di mediazione, è bastato dialogare con i ragazzi per far rientrare il malcontento – spiegano gli agenti della polizia di Stato intervenuti sul posto –. Nel giro di qualche giorno, contiamo di soddisfare le loro richieste».

Qualche mese fa, il consiglio comunale melillese ha approvato una mozione che mette nero su bianco lo stop all’accoglienza dei migranti a Melilli, Città Giardino e Villasmundo. Il documento impedisce «l’apertura di nuovi centri di prima accoglienza anche per minori non accompagnati, Cara e centri di seconda accoglienza in ambito Sprar» nei tre territori.


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Un gruppo di richiedenti asilo ha inscenato la protesta con panche, cassonetti e altro materiale. Il dialogo con la polizia ha fatto rientrare l'improvvisata manifestazione, nata per alzare la voce contro le condizioni in cui sono ospitati. Nella struttura la corrente sarebbe garantita a tratti solo da un gruppo elettrogeno

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